

Un cervello grande tre volte il nostro e capace di conservare ricordi per sessant’anni: ecco perché si dice “memoria d’elefante”!
Quante volte hai sentito dire "hai una memoria da elefante"?
Di solito te lo dice qualcuno quando gli chiedi indietro quei venti euro che gli hai prestato.
Ma perché proprio gli elefanti? Perché non "memoria da delfino" o "memoria da scimmia urlatrice"? Cos'hanno di speciale 'sti bestioni con le orecchie a sventola?
Beh, tieniti forte, perché la risposta è più assurda di quanto pensi.
Leggi anche: Quando i Maya erano i boss dell’America Centrale
Ma è vero o una balla colossale?
Gli elefanti sono i boss indiscussi della terraferma. Grossi, imponenti, con 'ste proboscidi che fanno un po' di tutto (tipo doccia, cannuccia, selfie-stick, braccio extra... multitasking di livello pro!).
Però, c'è un "però": la loro vista fa cagare.
Sì, hai capito bene. Vedono peggio di una talpa miope un giorno di nebbia dopo una sbronza colossale. E allora come fanno a sopravvivere in posti tipo la savana, dove dietro ogni cespuglio potrebbe esserci un leone incazzato o, peggio, un turista in sandali e calzini?
Ecco che entra in gioco lei, la memoria! Quella roba che a te serve per ricordarti le password o i PIN. Per loro, invece, è il GPS integrato, l'enciclopedia della sopravvivenza.
La scienza, quella cosa fatta da gente con camici bianchi e occhiali spessi che fanno tanto i sapientoni, ci dà ragione. Hanno ficcato il naso (e probabilmente qualche elettrodo, poveri elefanti!) nel cranio di 'sti bestioni e hanno scoperto che il loro lobo temporale – che è tipo l'hard disk del cervello dove salvi i ricordi – è enorme e più denso del nostro. Tradotto: hanno una capacità di immagazzinare dati che fa sembrare il tuo computer un Commodore 64.
Pensa che delle ricercatrici un po' pazze (ma geniali) si sono messe a spiare tipo stalker dei gruppi di elefanti in Kenya. Hanno notato una roba pazzesca: i branchi guidati dalle "nonne" elefantesse, quelle più vecchie e con più chilometri sulla proboscide, se la cavavano alla grande durante i periodi di siccità.
Sai perché?
Perché le vecchie si ricordavano dove andare a trovare l'acqua, magari ricordando una pozza nascosta vista trent'anni prima! Capisci?
Alla faccia tua che non trovi le chiavi di casa!
Cervelloni da paura: gli Einstein con la proboscide!
Ok, abbiamo capito che si ricordano le cose. Ma quanto è potente 'sto cervello?
Preparati: il cervello di un elefante è il più grande tra tutti gli animali terrestri. È tipo tre volte il nostro, mortacci loro!
Lo so, lo so, le dimensioni non sono tutto...
E infatti, parliamo anche di neuroni! Ne hanno circa 257 miliardi.
Sai quanti ne abbiamo noi? 100 miliardi (e la metà li bruciamo scrollando Instagram).
Ma a che gli serve tutta 'sta potenza di calcolo?
Serve per sopravvivere! Un elefante deve magnare tipo 150 chili di roba vegetale al giorno. Capisci? 150 chili! È come se tu dovessi mangiare 500 pizze margherite ogni santo giorno.
Per trovare tutto 'sto cibo, devono farsi dei viaggi lunghissimi, delle migrazioni epiche che manco Ulisse. E qui torna in gioco la memoria: devono ricordarsi le rotte, dove cresce l'erbetta buona, dove ci sono le pozze d'acqua, dove si nascondono i pericoli.
La cosa figa è che 'sta memoria non è solo per il cibo. Serve anche per la vita sociale, che negli elefanti è un casino pazzesco tipo Beautiful. Vivono in 'sti gruppi familiari, poi si incontrano con centinaia di altri elefanti e poi si separano di nuovo.
Per non fare casini e capire chi è amico, chi è parente lontano e chi è uno stronzo, devono ricordarsi facce, odori, voci.
Non solo GPS, ma pure un cuore (gigante) che ricorda!
La parte più sconvolgente arriva mo': 'sti bestioni non ricordano solo cosette pratiche tipo "a destra c'è acqua, a sinistra leoni affamati". No, loro ricordano emozioni.
Si ricordano le persone che hanno incontrato (nel bene e nel male, quindi vedi di comportarti bene!), i luoghi visitati, le gioie e i dolori. Ci sono storie di elefanti che riconoscono persone dopo decenni!
E la cosa che ti fa venire il magone è che provano dolore per un lutto. Sì, hai capito bene. Quando un elefante muore, il branco non è che dice "Ok, uno in meno, più erba per noi!".
No! Organizzano dei veri e propri rituali, tipo funerali. Si radunano attorno al corpo, lo toccano delicatamente con le proboscidi, lo coprono con foglie e terra. E non è un addio e basta. Continuano a tornare in quel posto, a "visitare" i resti, come se andassero al cimitero a portare i fiori.
Roba da far piangere anche i sassi.
Questa capacità di provare emozioni complesse e di ricordarle è legata a un cervello incredibilmente sofisticato. Hanno neuroni speciali che, secondo alcuni scienziati (tipo un certo Bob Jacobs, che deve essere un tipo interessante), gli permettono non solo di ricordare, ma anche di RIFLETTERE sui ricordi, di rimuginarci sopra. Un po' come te quando pensi per ore a quella figura di me**a che hai fatto alla festa aziendale cinque anni fa e che ti fa giurare: "mai più sangria a stomaco vuoto!".
Quindi, si ricordano pure quella volta che...?
Allora, la domanda sorge spontanea: si ricordano davvero tutto? Tipo, si ricordano se gli hai fregato l'ultima arachide dalla ciotola dieci anni fa?
Beh, non è che hanno una registrazione video continua della loro vita.
Sarebbe un inferno, no? Si ricordano le cose importanti. Quelle che fanno la differenza tra vivere una lunga vita da pachiderma saggio e finire come polpettina per leoni.
Ricordano le rotte vitali, le facce amiche e nemiche, i suoni dei predatori, le esperienze traumatiche (tipo gli attacchi di quei bastardi dei bracconieri).
La loro memoria è affinata da millenni di evoluzione per massimizzare le chance di sopravvivenza. Si parla di ricordi che possono durare anche 60 anni, praticamente tutta la loro vita!
Capisci perché il bracconaggio è una tragedia immane, al di là dell'uccisione stessa?
Quegli stronzi che vanno a caccia di zanne puntano agli elefanti più vecchi, i più grossi. Ma così facendo, non uccidono solo un animale: fanno fuori la MEMORIA VIVENTE del branco. Eliminano la "nonna" saggia che sa dove trovare l'acqua, che riconosce il pericolo, che tiene unita la famiglia. Lasciano i giovani allo sbaraglio, senza la guida necessaria per sopravvivere. Un vero schifo, insomma.
Leggi anche: Perché dovresti andare in Messico? Ecco 4 motivi per scaraventarti lì senza pensarci troppo!
Ti ricordo dove puoi vedere gli elefanti (vista la tua scarsa memoria da umano...)
Insomma, la prossima volta che senti "memoria d'elefante", non pensare solo a uno che si ricorda le date dei compleanni. Pensa a 'sti giganti incredibili, con un cervello che è un misto tra un supercomputer, un diario emotivo e una mappa del tesoro per la sopravvivenza. Non dimenticano perché dimenticare, per loro, può significare la morte.
E adesso che ti sei fatt* una cultura (e magari ti è venuta pure un po' di voglia di abbracciare un elefante, anche se forse non è una grande idea), che ne dici di andare a vederli dal vivo, 'sti cervelloni con la proboscide?
Con Sto Gran Tour puoi ammirare tutti gli elefanti che vuoi:
quelli asiatici in Thailandia del nord, per esempio all’Elephant Rescue Park e in Thailandia del sud, alla Riserva di Kao Sok, oppure in Sri Lanka, a Sigiriya (ma non solo).
Ma anche elefanti africani in Sudafrica, all'Addo National Park, o in Namibia e molti altri splendidi paesi!
Insomma, hai davvero l'imbarazzo della scelta! Scopri di più sulle nostre prossime partenze :)