

Sorvola il parco su un pallone gonfiato e paparazza quei cuccioloni dei Big Five
Hai presente i safari? Quelli con la jeep, la polvere, gli animali che ti guardano come per dire "Oh, ma che ti guardi? Io vengo a casa tua a fotografarti mentre ti fai il bidè, per caso?"
Ecco, oggi parliamo di un upgrade da paura: il safari in mongolfiera sul Masai Mara. Sì, hai capito bene, ti spariamo in cielo appeso a un pallone gigante pieno d'aria calda, come in quel film della Pixar ma con molti più leoni e meno vecchietti scontrosi (forse).
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Talmente pazzesco che vale la pena perfino svegliarsi all'alba!
Ok, partiamo dalla nota dolente: la sveglia. Per il nostro super balloon safari, ti tocca svegliarti alle 4 o 5 del mattino. Ma fidati: quando vedrai quel pallone colorato gonfiarsi lentamente nella luce incerta dell'alba, dimenticherai persino il tuo nome e l'odio profondo per la sveglia.
Poi sali in quella cesta di vimini (sì, sembra il cesto della biancheria della nonna, ma regge, ti assicuro) e ZAC! Si decolla. Piano piano, senza scossoni, ti alzi da terra e il mondo sotto di te diventa un plastico di Porta a Porta (ma meno cruento...).
Il silenzio qua è irreale, intervallato ogni tanto dal WHOOOSH potente del bruciatore che ti ricorda che non stai sognando e che sì, stai davvero sorvolando la savana africana su una mongolfiera!
Dall'alto, il Masai Mara è una figata cosmica. Vedi tutto: le pianure infinite che sembrano dipinte, i fiumi argentati, e soprattutto loro, le star: le adorabili bestiacce!
Branchi di gnu e zebre che sembrano formichine impazzite all'ora di punta (soprattutto se becchi la Grande Migrazione, un delirio!), elefanti che passeggiano con la calma dei boss, giraffe che fanno le modelle tra gli alberi di acacia.
È come guardare un documentario di Alberto Angela, ma con gli odori, i suoni e il rischio (remoto, eh!) di ritrovarti un'aquila nel cesto. Vedere l'alba che tinge di rosa e arancione questo paradiso terrestre mentre tu galleggi nell'aria... beh, tanta rrobba!
Masai Mara: la home dei Big Five
Ok, torniamo con i piedi per terra (letteralmente). Dopo questa esperienza che ti avrà resettato il cervello, non è mica finita. Perché sei nel Masai Mara, il nonno, il grande capo, la leggenda dei parchi africani. Questo posto non è un semplice parco, è IL parco.
Pensa a colline che ondeggiano dolcemente, savane che si estendono a perdita d'occhio finché non ti sanguinano le pupille, fiumi dove i coccodrilli aspettano pazienti il loro pranzo da asporto (cioè qualche gnu che si perde durante la migrazione). E poi c'è la fauna selvatica. Talmente tanta e varia che rischi di andare in overdose da meraviglia.
Sì, perché al Mara l'obiettivo è uno e trino (anzi, quino): i Big Five!
Detto così sembra il nome di una boy-band anni '90, ma mi riferisco alle star della savana: Leone, Elefante, Rinoceronte, Leopardo e Bufalo.
Il leone: il gattone che passa la vita a digerire
Il re della savana. Lo trovi spesso spiaggiato sotto un albero a digerire, (anche se il lavoro sporco, ovvero la caccia, lo fanno quasi sempre le leonesse: grrrl power, è il caso di dire!).
Vederlo è comunque una bella emozione: da pelle d'oca!
Quando ti fissa con quegli occhioni gialli, e quella criniera alla Donald Trump ti viene 'na strizza tipo film horror.
Nel Mara ce stanno un botto di leoni, tra gli 850 e i 900, quindi le possibilità di incontrarlo sono alte.
L'elefante: il gigante con una RAM da paura
Enormi, intelligenti, con una memoria che ti caghi sotto (si dice ricordino tutto, quindi limita le battute sulle proboscidi). Vederli muoversi in branco, con i piccoli che trotterellano goffamente dietro le madri, è pura poesia. Sono i bestioni più grandi sulla terraferma, arrivano a pesare come un camion. La buona notizia? Nel Mara il loro numero è in crescita.
Il rinoceronte: il carro armato miope e incazzoso
Qui trovi il rinoceronte nero, più piccolo del bianco ma decisamente più aggressivo. Sembra un fossile vivente, un tank preistorico con un pessimo carattere. È uno degli animali più a rischio, quindi vederlo è un privilegio e un colpo di culo non da poco. Non farti ingannare dal nome "Nero", non è una questione di colore (sono entrambi grigiastri, è solo marketing andato male). Non vedono una ceppa (ma è difficile portarli dall'oculista), in compenso hanno un udito e un olfatto finissimi.
Il leopardo: il Batman della savana
Il più figo, il maestro del mimetismo, più di Renato Zero dei tempi d'oro.
Il leopardo è un fantasma maculato. Spesso se ne sta appollaiato sui rami degli alberi, magari con una preda mezza sbranata, flexando di brutto. Vederlo è difficile, richiede occhio esperto e una botta di fortuna clamorosa. È un cacciatore solitario e notturno, praticamente il Batman della savana. Se lo becchi, gioca al Superenalotto, è il tuo giorno fortunato.
Il bufalo africano: la super mucca con problemi a gestire la rabbia
Non chiamarlo mucca. Questo bufalotto è grosso (800 kg di muscoli), potente e considerato uno degli animali più pericolosi d'Africa per il suo carattere imprevedibile e la sua tendenza, poco simpatica, ammettiamolo, di caricare senza preavviso. Quelle corna massicce non sono lì per bellezza.
Li vedi spesso in grandi mandrie, sembrano tranquilli mentre ruminano, ma basta uno sguardo storto, o un riferimento alle mozzarelle di bufala e ti ritrovi a scappare tipo con i tori a Pamplona.
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Il balloon safari kenyota ti aspetta!
Ti è salita la scimmia (non letteralmente, spero)? Hai sentito il richiamo della savana che ti urla nelle orecchie tipo Tarzan?
Questo non è solo un viaggio, è un calcio nel sedere alla routine!
Abbiamo messo insieme un viaggio in Kenya di 13 giorni che è la fine del mondo. Sorvola il Masai Mara in mongolfiera, ti godrai dall'alto gli animali, la cultura, e un sacco di altre sorprese che non ti spoilero sennò che gusto c'è?
La savana ti aspetta, i leoni si stanno mettendo già il gel sulla criniera e i rinoceronti si stanno lucidando le corna. Il balloon sta già scaldando i motori: muoviti, ti aspettiamo!