

Safari tra leoni, pazzesche danze tribali, cibo esplosivo e orfanotrofi per elefantini: ecco perché non puoi che prenderti una cotta per il Kenya
Se il Kenya non è ancora sulla tua lista dei "posti da vedere prima di passare a miglior vita", stai commettendo un atto di autolesionismo emotivo.
Fidati, questa terra è una bomba a orologeria di meraviglie che ti farà venire voglia di bruciare il passaporto e vivere di bacche e gazzelle (ok, forse solo le bacche).
Un posto unico al mondo, dove purtroppo a inizio ‘900, i nababbi europei venivano qui per i "safari", che in soldoni voleva dire: "siamo ricchi e annoiati, andiamo a sparare a bestioni grossi come camper".
Poi, qualcuno ha acceso il cervello e ha capito che non dobbiamo rompere le balle agli animali selvaggi. E così, stop alla caccia, via libera a riserve naturali che coprono una fetta ENORME del paese.
E bando alle solite menate che girano sulla sicurezza, perché il paese è più stabile del Vaticano, politicamente e socialmente. Certo, nei parchi ci sono regole, ma servono a non farti diventare il pranzetto di un leone, quindi direi che ci stanno.
Pront* a capire perché devi catapultarti in Kenya tipo ORA? Ecco subito 5 motivi: et voilà!
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1. Parco Nazionale di Nairobi: safari urbano con vista grattacieli
Preparati ad andare in tilt tipo flipper!
Il Parco Nazionale di Nairobi è una genialata assurda: un parco nazionale VERO, con animali VERI, che ti sbatte in faccia i grattacieli della capitale.
Sei lì, che cerchi un leone e sullo sfondo, cosa ti vedi? Palazzoni e aerei che atterrano. Surrealismo puro! E gli animali? Se ne fregano altamente!
Quest'oasi di 117 km² è soprannominata "Arca Kifaru" (santuario dei rinoceronti), perché ospita la più fitta popolazione di rinoceronti neri al mondo (oltre 50!).
Poi ci sono leoni, iene sghignazzanti, e con un po' di fortuna cosmica, ghepardi e leopardi. Senza dimenticare gazzelle, facoceri, zebre, giraffe, struzzi, bufali e ben 400 specie di uccelli!
2. Il Lago Vittoria: quel lago un po' schizofrenico che si crede mare
Scordati i laghetti da picnic con le paperelle. Il Lago Vittoria è un MARE d'acqua dolce, così immenso che perdi l'orizzonte. Di notte, buio pesto a parte qualche barchetta di pescatori.
Sembra infinito! È condiviso con Tanzania e Uganda.
Un consiglio spassionato?
Non pensare minimamente di farti un bagnetto.
Ci vivono gli ippopotami che non sono quei cuccioli teneroni dei cartoni: se ti vedono vicino all'acqua, anche per difendere i figlioli, ti caricano come tori senza pensarci due volte.
Quindi, ammirare da distanza di sicurezza e ringraziare gli dei della savana.
3. Cibo kenyota: un'orgia di sapori che farà piangere il tuo nutrizionista
Se pensi che in Kenya si mangi solo polvere e insetti, preparati a un risveglio BRUTALE per le tue papille gustative. La cucina keniota è un frullato esplosivo di Africa, Arabia, India, Portogallo e un pizzico di Inghilterra. Un casino meraviglioso!
Qualche piatto da farti sbrodolare sullo schermo mentre leggi?
- Kuku Paka, pollo grigliato affogato in una salsa orgasmica di cocco e curry. Una droga;
- Irio, purè di patate, ma dopato con piselli, mais e verdure. Energia pura;
- Stew (Stufato di Manzo), manzo che si scioglie in bocca, cotto lentamente con verdure e spezie che ti resuscitano. Cosmico! Servito con ugali (polenta locale), chapati (piadine) o riso;
- Sukuma Wiki, cavolo cappuccio saltato con cipolla e spezie. Semplice, economico, delizioso e ripulisce pure la coscienza (teoricamente suona salutare!);
- Githeri, fagioli e mais bolliti insieme, un classico nutriente e saporito. La benzina degli studenti kenioti;
- Bajias, fette di patate in pastella speziata e fritte. Street food che crea dipendenza, da pucciare nel chutney di mango;
- Mandazi, tipo bomboloni, ma triangolari e speziati con cocco e cardamomo. Dolcetti fritti perfetti per colazione o merenda.
4. Bomas of Kenya: danze tribali che fanno ballare anche le scope!
Vuoi un concentrato di cultura keniota senza sfacchinare per tutto il paese? Bomas of Kenya è la risposta.
È un centro culturale dove artisti da paura si esibiscono in danze e canti tradizionali dei vari gruppi etnici. Vedrai la musica Taarab, le danze guerriere Kalenjin, i tamburi Embu e pure le cerimonie di circoncisione Kikuyu (solo la rappresentazione, tranquill*!).
È uno spettacolo che ti prende e ti fa venire voglia di buttarti nella mischia, anche se balli come un manichino con l'artrite.
Il complesso è un insieme di villaggi tradizionali, ognuno nello stile di un'etnia diversa. Un tripudio di colori, suoni ed energia che ti lascerà gasatissim*.
5. Sheldrick Wildlife Trust: elefantini orfani da strapazzare di coccole (e da difendere a denti e zanne strette!)
Preparati a un'overdose di tenerezza. Lo Sheldrick Wildlife Trust è un orfanotrofio per elefantini rimasti soli, spesso per colpa di quei figli di buona donna dei bracconieri.
Fondato nel 1977 da Dame Daphne Sheldrick, questo posto è un miracolo per i cuccioli di elefante, rinoceronte e giraffa. Daphne è stata la prima a creare la formula di latte perfetta per gli elefantini, usando l'olio di cocco. Geniale!
Il Trust non solo salva i piccoli, ma li cresce, li riabilita e li rimette in natura. Hanno programmi di adozione, unità anti-bracconaggio, unità cinofile, supporto aereo, veterinari mobili, e si occupano di recinzioni, pozzi e riforestazione. Un lavoro immenso.
L'orfanotrofio a Nairobi è aperto al pubblico solo un'ora al giorno, ma quell'ora ti cambia. Vedere questi giganti in miniatura giocare, bere latte da biberon enormi, rotolarsi nel fango... ti scioglie il cuore e ti fa incazzare nero con chi gli fa del male. Un'esperienza che ti entra nelle vene.
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13 giorni tra leoni, risate e sabbia nei calzini: welcome to Kenya!
Allora, ti sei convint*? Il Kenya non è un semplice viaggio, è un cazzotto nello stomaco (in senso buono!), un'esperienza che ti scombussola e ti rimette al mondo con una nuova prospettiva. È quel genere di posto che ti fa urlare: "Ma perché cacchio ho aspettato tanto?!".
E se vuoi godertela al top, senza stress e con gente che sa dove mettere le mani (e i piedi), c'è solo un nome: Sto Gran Tour!
Ti portiamo noi a vedere queste meraviglie e anche di più, senza che tu debba muovere un dito (se non per scattare foto da paura).
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La savana freme, i leoni hanno già ordinato da bere e gli elefantini ti aspettano per una dose massiccia di coccole.