

In un continente ignoto agli europei, emersero come professoroni di astronomia e architettura, per poi sparire nel mistero
Mentre qui in Europa ci si menava di brutto tra imperi che nascevano e crollavano come scimmie ubriache, dall'altra parte dell'oceano, in quella che oggi chiamiamo America Latina, succedeva un casino pazzesco di cui non sapevamo una beneamata fava. Almeno fino a quando Colombo non ha deciso di fare un giro in barca un po' più lungo del solito nel 1492...
Lì, nascosti tra giungle fittissime e caldo umido da svenimento, popoli tosti come pochi hanno tirato su civiltà da far girare la testa. E tra questi, i più fuori di testa, i più geniali e i più misteriosamente scomparsi sono senza dubbio i Maya.
Questi tizi, arrivati da chissà dove verso il 2000 a.C., hanno pensato bene di smetterla di girovagare e hanno messo su casa tra lo Yucatan in Messico e il Guatemala. E da lì, apriti cielo! Hanno iniziato a costruire roba che ancora oggi ci chiediamo come cavolo abbiano fatto.
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Ma chi accidenti erano 'sti Maya?
Allora, mettiamo in chiaro una cosa: i Maya non erano un impero compatto tipo Star Wars con l'Imperatore Palpatine che comanda tutto. No, erano più un arcipelago di città-stato indipendenti, tipo le nostre regioni ma con più piramidi e meno traffico (forse).
Parlavano la stessa lingua (più o meno), pregavano gli stessi dei (più o meno), ma per il resto ognuno si faceva i cavoli suoi. E la cosa figa? Pare che non si scannassero tra loro come facevamo qui in Europa per secoli per qualsiasi fesseria. Bravi ragazzi!
In ogni città, c'era la solita solfa: una bella élite di nobili e sacerdoti a fare i boss, e sopra tutti un Re che si credeva mezzo dio (livello di umiltà: Cristiano Ronaldo).
Il resto della plebe? Contadini che sudavano come maya-li (perdonami...) per coltivare il mais – 'sto cereale magico che da noi manco sapevamo esistesse – artigiani che facevano cose fighe e mercanti.
E attenzione, questi facevano il loro bel business percorrendo distanze assurde SENZA cavalli (non c'erano!) e SENZA la ruota (idem!). Cioè, si facevano un culo quadro a piedi o in canoa per scambiarsi fagioli, cacao (sì, la cioccolata l'hanno praticamente inventata loro, siano benedetti i Maya!) e gioielli vari.
L'oro? Ah, quello lo usavano solo per farsi belli, non avevano il concetto di moneta. Figli dei fiori ante litteram!
Cervelloni con le lance (e senza aratro)
Qui viene il bello, le contraddizioni che ci fanno impazzire. 'Sti Maya erano un mix assurdo di genialità e "arretratezza" che ti manda al manicomio. Da un lato, niente aratro, niente animali da tiro potenti, niente metalli per le armi, né spade laser (usavano lance, archi e spade di legno con schegge di ossidiana...).
Dall'altro... BAM! Tirano su piramidi e palazzi in pietra che sfidano i secoli, roba che gli ingegneri moderni ancora si grattano la testa. Chichén Itzá, Palenque, Tikal... nomi che suonano come incantesimi e luoghi che ti lasciano a bocca aperta.
Le case della gente comune? Legno e fango, baracche basiche. Ma gli edifici per i re e gli dei? Pietra scolpita, decorazioni da urlo, una roba monumentale che non ti aspetti da gente che arava la terra con un bastone appuntito. È come se avessero inventato lo smartphone prima del fuoco, capisci? Un casino!
E poi, la matematica e l'astronomia. Qui i Maya erano dei geni. Senza telescopi, senza computer, 'sti fenomeni osservavano le stelle a occhio nudo e hanno tirato fuori un calendario solare da 365,242 giorni.
Per intenderci, hanno stimato la durata reale dell’anno di soli 17 SECONDI quando qui in Europa per secoli e secoli ci siamo incasinati con vari calendari, riconteggi, anni cancellati, giorni aggiunti e via così!
Diciassette secondi!
Io sbaglio l'ora anche con l'orologio atomico!
E non solo, prevedevano eclissi, capivano i cicli di Venere... roba da NASA, ma fatta con bastoni e tanta, tanta pazienza.
Ovviamente, da buoni misticoni, usavano 'ste conoscenze anche per predire il futuro. La più famosa? La fine del mondo nel 2012. Ricordate il panico? Ecco, quella è stata la loro più grande figura di me**a cosmica. Meno male che erano più bravi a calcolare che a prevedere catastrofi!
Gli dei Maya: tipi abbastanza esigenti (e amanti dell'horror)
La religione per i Maya non era un optional, era TUTTO. Ogni singola cosa era legata agli dei. Dei della natura, del sole, della pioggia (importantissimo, quello!), del mais (ovvio!), pure dei numeri e dei giorni.
Un pantheon incasinatissimo che nemmeno le divinità di Pollon!
Il mondo era diviso a metà tra il Cielo degli dei fighi e l'Inferno pieno di mostri che portavano siccità e sfighe varie. Quindi? Bisognava tenere buoni gli dei. SEMPRE.
Come? Con preghiere, offerte, feste... e sacrifici.
Eh già. Non solo animali, ma anche umani.
Specialmente per saziare gli dei della guerra o per chiedere pioggia quando non pioveva da mesi.
C'era 'sta scultura chiamata Chac Mool, una specie di tavolino inquietante in cima alle piramidi, dove alla vittima veniva strappato il cuore ANCORA PULSANTE e offerto agli dei.
Roba da film horror, ma per loro era routine. Pare che 'sta moda sia aumentata quando sono arrivati i Toltechi dal nord, fissati con un certo Serpente Piumato (Quetzalcoatl/Kukulkan), ma comunque anche prima non è che si tirassero indietro.
E facevano pure autosacrifici: si bucavano la lingua o... le parti basse per offrire il proprio sangue.
Il grande Boh: che fine hanno fatto i Maya?
E arriviamo al mistero dei misteri. Tutta 'sta civiltà pazzesca, 'sti geni mezzi matti, 'sti costruttori infaticabili... che fine hanno fatto?
Perché tra il 760 e il 930 d.C., nel giro di un paio di secoli scarsi, le loro magnifiche città sono state abbandonate. Deserte. Mangiate dalla giungla.
A quei tempi non esisteva ancora "Chi l'ha visto", sfortunatamente...
Le teorie si sprecano: una siccità epocale che li ha messi in ginocchio? Guerre civili continue che li hanno sfiancati? Epidemie devastanti? Sfruttamento eccessivo del terreno che li ha lasciati senza cibo? Rivolte dei contadini stufi di farsi il mazzo per re e sacerdoti?
O forse, come dicono i fissati con gli UFO, erano alieni che, stufi di noi terrestri casinisti, hanno ripreso l'astronave e se ne sono tornati a casetta loro?
La verità è che non lo sappiamo con certezza. Probabilmente un mix letale di tutte queste cose (a parte gli alieni, dai....).
Fatto sta che quando quei bulli degli Spagnoli sono arrivati nel '500, tutti tamarri con le loro armature e i loro cavalli, hanno trovato sì dei Maya, ma erano l'ombra di quello che erano stati.
Le grandi città erano già rovine nascoste nella giungla, testimoni silenziose di una gloria svanita nel nulla.
Attenzione però! Non è che i Maya siano scomparsi del tutto...
Certo, la loro grande civiltà classica è andata a farsi benedire, ma il popolo Maya esiste ancora eccome! Milioni di discendenti vivono oggi in Messico e Centro America, parlano ancora lingue derivate da quella antica (più di 30!), mantengono vive tradizioni agricole, culinarie (viva il mais!) e religiose (spesso un mix affascinante con il cattolicesimo).
Sono la prova vivente che la loro cultura, anche se ridimensionata, è tosta e resistentissima. Dormono ancora sulle amache (geniale col caldo che fa lì!), sono un popolo tranquillo, gran lavoratori, magari un po' chiusi ma super accoglienti.
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Allora, ti è salita la scimmia di vedere l'antica terra dei Maya?
Dai, dimmi la verità. Dopo 'sto racconto un po' folle, non ti è venuta una voglia matta di andare a ficcare il naso tra quelle piramidi assurde, di sentire l'energia di quei posti e di provare a capire qualcosa di più di sui Maya?
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Che ne diresti di 14 giorni in Messico, tra le rovine maestose di Chichén Itzá e Palenque, tuffandoti nei cenotes cristallini, assaggiando cibo da paura (tacos, guacamole, e magari pure un po' di cioccolato come si deve!).
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