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Ecco le 5 curiosità più strambe della Mongolia

Ecco le 5 curiosit  pi  strambe della Mongolia largaEcco le 5 curiosit  pi  strambe della Mongolia

Wrestling selvaggio, caroselli di nomadi superstiziosi, scorpacciate di marmotte, fischi maledetti e molto altro...

Non ne puoi più delle solite mete da influencer de noantri? Hai la nausea all'idea di un altro mojito annacquato in una spiaggia affollata?

Allora preparati, perché sto per spalancarti le porte di un mondo dove l'avventura è dietro ogni duna di sabbia: la Mongolia! Oggi ti porto a spasso tra steppe infinite, in un cielo che sembra disegnato da un artista ubriaco e gente che ti accoglie a braccia aperte (e magari ti offre anche un assaggio di latte di cavalla fermentato, ma questa è un'altra storia).

Allacciati le cinture, perché ti sparo subito cinque curiosità su questo posto che ti faranno uscire di testa: partiamo subito!

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1. Ecco a te il wrestling mongolo: altro che Hulk Hogan!

Ok, partiamo subito col botto.

In Mongolia, il wrestling (o "bokh", se vuoi fare la persona studiata che ha imparato le usanze locali) è una roba seria, quasi una religione. Solo i maschiacci possono partecipare, e durante il Naadam Festival (una specie di sagra paesana pompata all'ennesima potenza) si sfidano anche in 1024!

Immagina la scena: un'orda di energumeni con dei costumi assurdi che si azzuffano come se non ci fosse un domani. Ma la parte migliore arriva quando uno di questi bestioni vince: sai cosa fa? Si apre la giacca e mostra il petto, sto fenomeno!

Non è una sfilata di moda, ma una tradizione antica.

Ti spiego il suo senso.

La leggenda narra che una volta, una donna travestita da uomo vinse l'incontro, (una specie di Lady Oscar, in pratica) e per smascherarla, la obbligarono a mostrare... ok, ci siamo capiti!

Da allora, i vincitori maschi mostrano fieramente il loro torace, un po' come dire "Sono maschissimo, io!".

Mah... a me pare più roba da Village People che da Hulk Hogan!

2. Montagnette di pietre sacre e clacson a palla: il casino degli Ovoo

Se ti capita di guidare (o meglio, sballottare) per le strade mongole, preparati a incontrare degli strani cumuli di pietre, tipo dei piccoli obelischi fatti con quello che capita. Questi sono gli Ovoo, e non sono lì per caso. Per i mongoli, sono come degli autogrill per gli spiriti della natura.

I nomadi si fermano, lasciano offerte (caramelle, sigarette, ossa di animali, l'ultimo libro di Fabio Volo... di tutto!), fanno tre giri in senso orario (come le lancette dell'orologio, mica sono pazzi) e chiedono un po' di fortuna.

Ma la parte più folle arriva quando li incontri in macchina: se non hai tempo di fermarti (magari perché stai scappando da un branco di cammelli inferociti), devi suonare il clacson a più non posso mentre ci passi accanto. Praticamente un casino: un concerto continuo di clacson in mezzo al nulla, tipo quando si è sposato tuo cugino calabrese, tutto per non fare incazzare gli spiriti delle rocce, (o nel tuo caso la zia Concetta).

3. Il Naadam Festival: tra corse di cavalli e donne amazzoni!

Il Naadam Festival è la festa nazionale mongola, una specie di rave tribale che dura giorni.

Si inizia con le corse di cavalli, ma non quelle roba da gentiluomini. Qui i fantini sono dei ragazzini spericolati che lanciano i loro cavalli a tutta velocità per chilometri e chilometri.

Poi c'è il wrestling, di cui abbiamo già parlato (e menomale, perché non so quanti aggettivi per descrivere dei tizi sudati che si rotolano a terra mi siano rimasti). E infine, il tiro con l'arco. Figo, no?

Sì, ma c'è un colpo di scena: le donne finalmente possono partecipare, (e meno male, il Medioevo è finito da un pezzo, aggiornate il calendario) sia al tiro con l'arco che alle corse coi cavalli.

Quindi, mentre gli uomini si prendono a sberle (contenti loro!), le donne sfoderano la loro precisione con l'arco come Amazzoni: beh, una bella divisione, mi sembra!

4. Yurta dolce yurta (ma attento a non fischiare)

La gher (o yurta, se preferisci il russo) è la casa mobile tradizionale mongola. Una specie di tendone gigante rotondo tipo circo Orfei ma senza nani e donne barbute, arredato in modo spartano ma incredibilmente accogliente. Entrarci è come fare un salto indietro nel tempo, ma attenzione, ci sono delle regole da rispettare, altrimenti porti sfiga a tutti!

Mai calpestare lo stipite della porta, altrimenti ti ritrovi con una maledizione addosso peggio di quella di Tutankhamon.

Non appoggiarti ai pali di sostegno, che sembra porti male (ma chi lo sa il perché?).

E soprattutto, MAI FISCHIETTARE DENTRO LA GHER!

Pare che questo richiami gli spiriti maligni. Quindi, se hai l'abitudine di fischiettare il motivetto de Il buono, il brutto e il cattivo, in Mongolia dovrai trattenerti, a meno che tu non voglia ritrovarti circondato da demoni mongoli più incazzati di Gengis Khan.

Ah, e prima di uscire, devi fare un giro in senso orario intorno alla stufa. Giuro non me lo sono inventato!

5. Il Boodog, la grigliata preistorica di marmotta che ti fa dimenticare l'hamburger (o forse no...)

Se pensi che la cucina mongola si limiti a carne di montone bollita, sei fuori strada. C'è un piatto pazzesco: il Boodog.

Di cosa si tratta? Prendi una marmotta (sì, proprio quella bestiola che vedi in tv mentre osservano l’orizzonte pronte a fischiare se vedono dei predatori), la fai fuori, la disossi con cura (perché qui non si spreca niente) e poi la riempi di pietre roventi.

Sì, hai capito bene, pietre incandescenti.

Poi la richiudi e la lasci cuocere lentamente, finché la carne non diventa tenera e gustosa.

È una specie di grigliata preistorica, un modo per cucinare che ti fa sentire un* ver* cavernicol*.

E così finalmente 'sti roditori la smetteranno di confezionare cioccolato...

Leggi anche: BIG SUR: dove la natura fa la ruota e tu rimani con la faccia da prugna californiana

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Allora, ti ho convinto che la Mongolia è un posto fuori di testa?  Un mix esplosivo di tradizioni millenarie, paesaggi mozzafiato e gente che non si fa troppi problemi?

Se la risposta è sì allora non perdere altro tempo.

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Non te ne pentirai, te lo giuro!

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