Dal 31 ottobre al 4 novembre 2024, il Nepal si accende con il Tihar, una celebrazione che unisce devozione, leggende antiche e la bellezza delle luci in un festival unico
Hai mai sentito parlare del Tihar?
È un festival, anzi IL festival nepalese per eccellenza, una festa talmente figa che farebbe impallidire persino il Carnevale di Rio! Questo spettacolo, noto anche come festival delle luci, si svolge ogni anno in autunno, generalmente tra ottobre e novembre, seguendo il calendario lunare nepalese. Nel 2024, illuminerà il Nepal dal 31 ottobre al 4 novembre, regalando cinque giorni di pura magia!
Vuoi saperne di più?
In questo articolo ti racconto un po' di robetta niente male sul Tihar, partendo dalle sue origini fino al programma seguito ogni anno per le celebrazioni svolte nel corso dei 5 giorni del festival.
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Le origini del Tihar
Il Tihar, noto anche come Deepawali o Diwali, è una festa suddivisa in 5 giornate che affonda le sue radici in antichissime leggende.
Si dice che tutto sia nato da un incontro tra Yama, il dio della morte (non proprio il tipo che vorresti come vicino di ombrellone in spiaggia), e sua sorella Yamuna.
Secondo la leggenda, Yama e Yamuna erano molto legati l'uno all'altra. Tuttavia, a causa delle responsabilità e dei doveri di Yama come dio della morte, i due non si vedevano spesso.
Yamuna, desiderosa di vedere suo fratello, inviava ripetutamente inviti a Yama per visitarla, ma quest'ultimo proprio non ce la faceva a liberarsi presto dal lavoro, era sempre stanco quando tornava a casa, spesso preferiva prendersi una birretta con gli amici e così via.
Insomma, non c'era verso che i due riuscissero a passare del tempo assieme.
Un giorno, però, Yamuna decise di fare un'ultima disperata richiesta a Yama, pregandolo in ginocchio di andare a trovarla. Fosse andata male anche questa volta, probabilmente come ultima spiaggia avrebbe chiesto un incontro tramite C'è Posta per Te, ma non ce ne fu bisogno: finalmente il fratello decise di accettare l'invito.
Quando Yama arrivò a casa di Yamuna, lei lo accolse con grande gioia, lo fece sedere, gli lavò i piedi in un gesto di rispetto e affetto, e gli applicò il tika sulla fronte, un segno di benedizione. Poi, gli offrì deliziosi piatti preparati con cura e lo trattò con la massima ospitalità.
Yama, commosso dalla devozione di sua sorella, le chiese di esprimere un desiderio e Yamuna chiese che lui venisse a trovarla ogni anno in quel giorno speciale e che ogni sorella che compisse questo rito con il proprio fratello non dovesse mai temere la morte prematura.
Yama, felice di esaudire il desiderio di sua sorella, acconsentì.
E vissero tutti felici e contenti.
Le cinque giornate pazze del Tihar
Giorno 1: Kaag Tihar (o "il giorno in cui i corvi la fanno da padroni")
Si parte alla grande con i corvi!
Questi uccelli neri, solitamente visti come portatori di sfiga pesante, durante il Tihar diventano delle vere e proprie star. La gente li nutre e li venera come se fossero delle divinità.
Perché?
Beh, sono considerati i messaggeri di Yama, il dio della morte. Insomma, meglio tenerli buoni, non si sa mai!
Giorno 2: Kukur Tihar (o "il paradiso dei cani")
Se sei un amante dei cani, questo è il tuo giorno!
Durante la seconda giornata del Tihar è il loro turno di essere serviti e riveriti, ricevendo ghirlande, cibo di tutti i tipi e persino il tika sulla fronte!
Giorno 3: Gai Tihar e Laxmi Puja (o "il giorno in cui le mucche e il portafoglio sono i protagonisti")
Terzo giorno, doppia festa!
Al mattino si venerano le mucche, simbolo di ricchezza, che vengono adornate e rifocillate per ringraziarle dei loro doni, come il latte e il cioccolato Milka.
Poi, la sera, è il momento di Lakshmi, la dea della prosperità. Le case vengono illuminate come alberi di Natale e decorate in modo pazzesco e tutti pregano per avere un anno di ricchezza e felicità.
Giorno 4: Govardhan Puja e Mha Puja (o "il giorno dell'autocelebrazione")
Qui le cose si fanno serie e la celebrazione del Tihar assume due facce in base alle regioni in cui viene festeggiato.
Con il Govardhan Puja si celebra quando Krishna sollevò un'intera montagna per proteggere i suoi fedeli da una tempesta mandata da Indra (il dio della pioggia con evidenti problemi di gestione della rabbia)
Come si festeggia? Costruendo mini-montagne di... sterco di vacca! Le decorano poi con fiori e colori, trasformando lo sterco in arte, più o meno.
Con il Mha Puja, invece, la comunità Newar di Kathmandu si dà alla pazza gioia dell'auto-celebrazione disegnando mandala e compiendo riti di auto-benedizione.
Giorno 5: Bhai Tika (o "il giorno in cui i fratelli diventano principi per un giorno... ma devono pagare")
Ed eccoci al gran finale di Tihar, il giorno in cui i fratelli vengono trattati come dei re... ma attenzione, c'è un prezzo da pagare!
Le sorelle si trasformano in vere e proprie artiste: preparano piatti degni di MasterChef, creano tika colorati e infilano sul collo dei fratelli ghirlande di fiori come se stessero decorando l'albero di Natale.
In cambio di questo trattamento, i fratelli devono scucire dei bei regali e promettere protezione eterna alle sorelle: un momento così toccante che potrebbe far commuovere anche il più fetente dei criminali.
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In conclusione
Il Tihar è una vera e propria esplosione di gioia, colori e tradizioni. È come se il Nepal decidesse di fare la festa più pazza dell'anno e invitasse tutto e tutti: dei, animali, montagne e persino te stess*!
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Se, poi, il Tihar non ti stuzzica così tanto, beh il Nepal sta lì per tutto l'anno ad aspettarti lo stesso.
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