

Il periodo migliore per far trekking sul tetto d'Africa senza finire a fare la lotta nel fango con la tua ombra
Allora, hai deciso di conquistare il "Tetto dell'Africa", eh?
Ma prima di immaginarti lassù a montare pannelli solari sul Kilimangiaro, con il vento tra i capelli (o quel che ne resta) e un'aquila che cerca di fregarti la cuffietta, c'è una cosa a cui devi pensare:
quando accidenti andare sul Kilimangiaro?
Sì, perché se toppi il periodo rischi di trasformare un'avventura pazzesca in una lotta nel fango con la tua ombra.
Certo, la Tanzania ha un clima che, sulla carta, ti permette di tentare la scalata quasi tutto l'anno. Ma "permette" non significa "vai, buttati, è una figata".
È come dire che tecnicamente puoi mangiare una pizza con l'ananas: puoi farlo, ma perché dovresti infliggerti una tale sofferenza?
Scegliere il momento giusto è vitale, sient'ammè!
È la differenza tra goderti panorami da commozione (non cerebrale, si spera) e fare una rievocazione tra le trincee della Prima Guerra Mondiale dopo un monsone.
Allora senti un po' che ti racconto...
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Le stagioni da urlo (quando il Kily tira fuori il suo lato bello bello)
Ci sono due periodi d'oro in cui il Kilimangiaro (Kily, per gli amici) si presenta al suo meglio, come te al primo appuntamento:
- da dicembre a inizio marzo, pensa a giornate più lunghe, temperature che, almeno alla base, sono quasi da aperitivo in spiaggia (siamo sui 25-30°C, poi ovvio che in cima ti si gelano le chiappe lo stesso). Meno nuvole pomeridiane, e la pioggia è rara come un papa nero. Gennaio e febbraio, in particolare, sono i mesi ideali, quelli in cui il tempo è talmente stabile che potresti quasi giocare a briscola sulle pendici (non farlo, concentrati!);
- da fine giugno a fine ottobre, qui l'aria si fa più frescolina, ma soprattutto SECCA. Ma secca davvero, peggio di quando dimentichi le lenzuola nello stendino a ferragosto e diventano quasi croccanti. Che vor dì? Sentieri più compatti, meno scivoloni e figure di EMME e una visibilità da paura. Luglio, agosto, settembre e ottobre sono mesi top, con cieli blu Viagra che ringalluzziscono le aquile.
L'inghippo?
Beh, non sei l'unic* furbacchion* ad aver capito l'antifona. Questi sono i mesi di alta stagione, quindi preparati a condividere la tua epica impresa con una discreta folla di altri barbari sudati.
Ma ehi, magari ti fai degli amici o trovi l'anima gemella mentre ansimi per l'altitudine!
Kilimmaginava 'sto incubo: le stagioni delle piogge maledette
Poi ci sono loro, i mesi che dovresti evitare come la peste bubbonica, a meno che tu non sia pront* a tutto.
- Marzo (la fine), aprile e maggio (la LUNGA stagione delle piogge), un paradiso se sei Acquaman. Pensa a sentieri trasformati in fiumi di cioccolata, fango che ti risucchia fino alle ginocchia, e una nebbia così fitta che potresti avere un rinoceronte a un metro e scambiarlo per tua suocera (vabbè, quello capita anche nelle giornate serene). Certo, qualche pazzo ci prova, magari per il gusto della "sfida in più" o per vedere la cima innevata. Ma oh, c'è pure chi si eccita martellandosi le balle tipo Tafazzi, de gustibus...;
- novembre (la BREVE stagione delle piogge), questo è il fratellino minore delle piogge di aprile/maggio. Acquazzoni pomeridiani, ma spesso mattine e serate serene. I sentieri? Tendenzialmente bagnati, fangosi e scivolosi come una saponetta in una vasca da bagno piena di olio. Una prova di Ciao Darwin, praticamente! Dicembre inizia ancora umidiccio, ma da metà mese in poi la situazione migliora di brutto, specialmente verso Natale e Capodanno, quando la gente affolla la montagna.
La scalata con la luna piena: roba da alpinisti mannari!
Ah, la luna piena! C'è un feticismo particolare per scalare il Kilimangiaro quando la luna è tonda e luminosa come un faro nella notte.
E come dar torto a 'sta gente? I ghiacciai che brillano sotto la luce argentea sono uno show che ti si pianta nel cervello per sempre.
In più, la luna ti fa da torcia naturale durante la salita finale all'Uhuru Peak, che di solito si fa nel cuore della notte.
Figo, no? Roba da scalatori licantropi! Ti sei mai chiest* perché Messner ha quella barba così folta?...
Ovviamente, non sei l'unico a volere la foto da paura con la luna. Questi periodi sono AFFOLLATISSIMI. Ma se non ti dispiace fare a spallate (metaforicamente, si spera) con altri trekker, l'esperienza è comunque magggica.
"Voglio la montagna tutta per me!" Come evitare la folla rompiballe
Se l'idea di condividere il tuo momento di gloria con orde di turisti ansimanti ti fa venire l'orticaria, ci sono delle scappatoie.
Anche perché, urlalo con me: "Siamo sul Kilimangiaro, mica a Roccaraso!"
Punta sull'inizio o sulla fine delle stagioni secche (tipo inizio dicembre, inizio marzo, fine giugno, fine ottobre). Magari ti becchi qualche goccia di pioggia in più, ma vuoi mettere la soddisfazione di avere panorami (quasi) tutti per te?
È il momento perfetto per chi cerca un po' di solitudine e magari vuole fare un po' di meditazione a 5000 metri.
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Non un semplice trekking: ma uno star-trekking sul Kilimangiaro!
Come hai letto, scegliere il periodo giusto per scalare il Kilimangiaro è fondamentale quanto scegliere le scarpe giuste (non venire in infradito, core de nonna!).
Le stagioni secche (dicembre-marzo e giugno-ottobre) sono il top del top per visibilità e sicurezza, anche se c'è più gente. Le stagioni delle piogge sono per i veri duri (o per i pazzi scatenati). La luna piena è magica ma affollata: non solo star trekking, anche moon trekking!
E ora che hai le idee un po' meno confuse (spero!), che ne dici di smetterla di sognare e iniziare a FARE? Sai cosa sarebbe veramente una figata pazzesca?
Unirsi al nostro viaggio-trekking di gruppo sul Kilimangiaro di 13 giorni!
Abbiamo pensato a tutto, dalla logistica alle guide più cazzute, per farti arrivare in cima con un sacco di risate, nuovi amici e storie incredibili da raccontare (e magari qualche nuova parolaccia da sherpa professionista).
Sarà una di quelle esperienze che ti danno il diritto di vantarti per i prossimi 20 anni.
Daje, datti una mossa! Le tue chiappe meritano di toccare il Tetto dell'Africa (o era il contrario?)...