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Annapurna Base Camp: un’avventura di trekking epica e... un po’ folle!

Annapurna Base Camp  largaAnnapurna Base Camp

Dalle scalinate infinite alle viste pazzesche: sopravvivere (e godersela) sulle montagne nepalesi

Per te che ami i viaggi spericolati e originali, eccoci qui: oggi ti racconto tutto sull'Annapurna Base Camp (ABC per gli amici). Fidati: una volta raggiunta una delle vette più imponenti al mondo, le tue rotture quotidiane ti sembreranno piccolissime!

Ci siamo!

Tira fuori gli scarponi, prendi fiato e preparati perché stiamo per partire per uno dei trekking più affascinanti e incontaminati del pianeta.

Dove ci porta questa follia chiamata Annapurna Base Camp?

L'Annapurna Base Camp è uno dei trekking himalayani più affascinanti, si trova a 4.130 metri di altitudine e noi ti ci portiamo in elicottero, oppure in braccio, se preferisci...

Ci hai creduto? Ma manco per sogno, ti diciamo subito che c'è da faticare! Ma alla fine, ne varrà la pena, non c'è dubbio! D'altronde, che gusto c'è, senza sudare un po'?

L’ABC (vedi, stiamo già entrando in confidenza con il luogo) è considerato uno dei percorsi più spettacolari del Nepal, secondo solo all'Everest Base Camp. Un paradiso per chi ama camminare, scoprire paesaggi mozzafiato e lamentarsi delle infinite scalinate (e sì, ci sono davvero un botto di gradini).

Il percorso si snoda tra montagne imponenti come l’Annapurna (ovvio), il Machapuchare, l’Himchuli e il Dhaulagiri, e si passa tra foreste, villaggi tradizionali e… sì, rododendri giganti!

Con Sto Gran Trekking potrai visitare Kathmandu e i suoi templi, ammirare la città di Pokhara, fare rafting sul fiume Trishuli e passare un po' di tempo nei villaggi Sherpa (a quell'altitudine ti sembreranno un miraggio, ma no esistono davvero!)

Insomma, c’è di tutto per tenerti occupat* mentre cerchi di riprendere fiato. Ti assicuriamo che per tutto il percorso starai a bocca aperta (pure per riprendere fiato dopo aver sudato millemila camicie, ma pure per lo stupore!)

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"OK, sembra bello. Ma ci sono altre opzioni?"

Sì, chiaro! Esiste anche la versione più sciccosa e "comoda" del percorso: l'Annapurna South Base Camp.

Ci sta, non tutti sono giovani nello spirito, coraggiosi, atletici... Lo capiamo se non te la senti, alla tua età, poi! Che dici, sta funzionando la psicologia inversa?

Non si scappa car*, qui e ora, ti voglio parlare del fratellone più selvaggio e meno esplorato: l’Annapurna North Base Camp. Poco battuto, poco conosciuto e decisamente meno comodo. Insomma, per chi ama sentirsi un po’ Indiana Jones, un po' Reinhold Messner, e non ha problemi a montare una tenda al freddo: questo è il percorso ideale!

Questo sentiero è conosciuto anche come il “Sentiero Maurice Herzog”. Se non sai chi è Maurice, è uno di quegli eroi delle montagne che nel 1950 ha piantato la bandiera francese sulla cima dell’Annapurna I, senza ossigeno, senza Wi-Fi e - non ci crederai - senza nemmeno portarsi dietro un energy drink!

Il fascino delle scalinate infinite

Parliamo di una cosa seria, che solo a scriverla mi viene il fiatone: le scalinate.

Se pensi che il trekking sia solo camminare "tranquillamente" in salita, magari fischiettando, beh, ti sbagli di grosso. L’Annapurna Base Camp è famoso per le sue scalinate che sembrano non finire mai, degne di una stampa di Escher.

Non voglio scoraggiarti ma dopo un po’, ogni passo ti sembrerà un déjà vu:

“Ma non ero già salito su questo gradino?” Eppure, sono parte del fascino. Ogni scalino ti porta un po' più vicino alla gloria (o alla santità), ma soprattutto, godrai di una pazzesca vista sulle montagne, che quando mai ti ricapita? Neanche in TV su National Geographic!

Kade, una piccola località ti accoglie con una bella scalinata di benvenuto. Da lì, si sale verso l'Australian Camp (niente canguri, solo montagne), e poi via, verso l’infinito e oltre.

Per citare quel nostro collega di trekking spaziale: "un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità"!

Sì, perché vivrai ogni passo come un piccolo trionfo e una buona scusa per fare foto da paura su un panorama stellare.

Ma facciamo un passo indietro: come ci si arriva?

Il punto di partenza è Pokhara, la città che fa da base per tutti i trekking nella regione degli Annapurna.

Da qui potrai prendere un taxi fino a Kade (circa un’ora di viaggio) oppure optare per una jeep fino a Jhinu Danda.

La vera avventura però comincia quando si inizia a camminare: foreste, cascate e ponti di bambù ti aspettano. Ah, occhio alle scimmie langur che potrebbero decidere di farti compagnia lungo il cammino. Scimmie vere, eh, non frutto di allucinazioni da svenimento dopo aver percorso un casino di sentieri di montagna!

Ma non solo! A solo 3 ore da Kathmandu, il fiume Trishuli ti offre rafting e kayak adrenalinici: rapide che ti faranno urlare più di Adriano Pappalardo quando si incazza male!

Natura, animali e altre sorprese nepalesi

Ora, oltre alle scalinate e alle montagne, l'Annapurna Base Camp offre un sacco di altre chicche naturali. Il sentiero attraversa fitte foreste di rododendri (il fiore nazionale del Nepal), cascate, grotte e, se la tua buona stella ti assiste, potresti incrociare cervi muschiati o, perché no, un leopardo delle nevi.

Sì, hai letto bene: leopardi delle nevi!

Abitano le alte montagne dell'Asia centrale, dove si muovono agilmente tra rocce e neve, grazie al loro corpo muscoloso e alla lunga coda che garantisce equilibrio. Il loro mantello maculato, con spettacolari sfumature grigie e bianche, permette loro di mimetizzarsi perfettamente con l'ambiente circostante, rendendoli quasi invisibili. Questo, unito alla loro natura elusiva, li rende difficili da avvistare e, proprio per questo, ancora più misteriosi e affascinanti.

E qui chiudiamo questo siparietto in stile Super Quark.

L’arrivo al Campo Base: il momento della gloria

E dopo giorni di camminate, scalinate, lamentele, un fottio di "chi diavolo me l'ha fatto fare" e un casino di panorami super fighi, finalmente si arriva al Campo Base!

No, non troverai nessuno ad aspettarti con una medaglia d’oro, niente banda musicale del Nepal, o sherpa che ti portano in trionfo, niente ambasciatore italiano che si congratula, ma ti sentirai un eroe comunque.

A queste altitudini potrai anche ammirare da vicino uno dei mitici villaggi sherpa, le guide nepalesi che uniscono buddhismo, spiritualità e alpinismo (oh, quando abiti a chilometri di altezza sul livello del mare ci sta affidarsi alle divinità...).

La vista dell’Annapurna South e dell’Annapurna I all’alba poi è qualcosa di indescrivibile, forse la miglior parola di senso compiuto che mi viene in mente è "WOOOOOOW".

I raggi del sole che colorano le cime di rosso fuoco poi sono un’esperienza mistica che stupisce anche l'esploratore più smaliziato e disincantato.

Ah, se hai ancora fiato - beat* te, siamo a quattromila metri, io solo per scrivere questa frase ho preso la bombola dell'ossigeno - potrai visitare il santuario dedicato agli scalatori caduti, compreso Anatolij Bukreev, un leggendario alpinista che ha sfidato la morte più di una volta… finché l’Annapurna non ha avuto l’ultima parola.

Il ritorno: scendere è più facile (soprattutto se ti aspettano le terme naturali di Jhinu Danda)

Oh, finalmente la discesa ora! Una pacchia... Ma manco per idea!

Dai, hai fatto 30, cosa vuoi che ci voglia a fare 31! Il ritorno te lo mangi ora, sei una macchina scalatrice ormai, chi ti ferma più?! Niente ti fa più paura!

Ora per rilassarti un po' - e se non te lo sei meritato tu, non so chi altro - puoi goderti la pace delle sorgenti termali di Jhinu Danda. Un bel bagno caldo dopo giorni di freddo e fatica è davvero quel che ti ci vuole dopo questa faticaccia!

E poi, purtroppo, arriva il momento di tornare alla civiltà, dove l'unica cosa a cui penserai sarà VOGLIO TORNARE TRA LE CIME DELL'HIMALAYA!

Ma per fortuna, prima si può fare una capatina a Kathmandu.

Figata!

Kathmandu e il ritorno alla civiltà

Dopo giorni di natura selvaggia, tornare a Kathmandu sarà come entrare in un altro mondo. Tra templi, stupa (incredibili monumenti buddhisti) e il casino meraviglioso della città, potrai riprendere fiato e riflettere su ciò che hai appena vissuto.

Un consiglio: prima di ripartire, fai un salto nel quartiere di Thamel. Qui troverai souvenir e cibo delizioso per dire addio al Nepal con la pancia piena e il cuore felice.

E così, dopo aver percorso chilometri e superato migliaia di scalini, ti porterai a a casa un’esperienza irripetibile, fatta di paesaggi mozzafiato e fatica ben ripagata. Non pensavi neanche tu che ce l'avresti fatta, invece hai visto?!

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Conclusioni

Il trekking verso l’Annapurna Base Camp è un’avventura per chiunque abbia voglia di sfidare sé stesso, di perdersi nella natura e di ritrovarsi ai piedi di alcune delle montagne più spettacolari del pianeta.

Non è solo un trekking, è un viaggio in un mondo magico e selvaggio, per chi vuole mettersi davvero alla prova e vivere una vacanza diversa dal solito.

Se il nostro racconto ti ha fatto venire la bavetta alla bocca per l'esperienza pazzesca che potresti vivere, che ne dici di trasformare quello che ti abbiamo raccontato in realtà?

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