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Il Tarangire è il parco dei giganti: elefanti ovunque, baobab colossali e animali fuori da ogni logica

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In Tanzania, a circa cento chilometri da Arusha, c'è questo parco di 2.600 km², dove baobab giganti, acacie a ombrello e centinaia di elefanti creano uno scenario che manda al diavolo ogni stereotipo sull’Africa

Hai presente quei documentari pallosi della domenica pomeriggio?

Ecco, dimenticali. Il Parco Nazionale di Tarangire in Tanzania sembra un docu girato da Tarantino!

Parliamo di 2.600 km² di pura meraviglia selvaggia, un centinaio di chilometri a ovest di Arusha, sulla strada che ti porta a Dodoma (ma non a Gomorra).

Qui gli animali si scatenano sul serio, della serie: ciò che succede a Tarangire, rimane a Tarangire!

Il nome? Gliel'ha dato il fiume Tarangire, che striscia attraverso il parco.

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Ippopotami, baobab sacri e acacie ad ombrello come se piovessero

Il Tarangire è il fratello strambo (e più verdognolo) del Serengeti, quello che i genitori nominano sempre per ultimo...

Immaginati grandi paludi dove gli ippopotami fanno comunella e scoreggiano bolle di fango, pianure alluvionali che sembrano campi da golf per giganti e boschetti che nascondono segreti che neanche Twin Peaks.

E la flora? Ah, la flora! Qui non si scherza!

Il Tarangire è il regno dei baobab. Non parlo di alberelli rachitici, ma di baobabboni che possono raggiungere i 25 metri d'altezza!

Sono talmente enormi e bizzarri, con quei tronchi gonfi e le chiome spoglie (tipo cantante metal a fine carriera), che ti viene da chiedere se non siano alieni parcheggiati lì.

E poi ci sono le acacie ad ombrello (le Acacia tortilis, per i secchioni), quelle classiche che vedi in ogni film sull'Africa e che ti fanno subito sentire un esploratore cazzutissimo.

"Ok, bello l'arredamento, ma gli animali? Ci sono bestiole vere o pupazzi del Muppet Show?"

Ma che stai a scherzà? Pupazzi?! Qui gli animali te li tirano dietro!

Il Tarangire è noto anche come il "Parco dei Giganti", e non solo per i baobab.

Parliamo di elefanti. Non un paio, non una decina. Branchi interi!

Una concentrazione così alta che ogni giorno rischi di vederne da 500 a 1000. Te li trovi lì, a pochi metri, che ti guardano con quell'aria saggia e un po' scoglionata, e tu ti senti piccolo come una formica con problemi di autostima.

Ma non finisce qui, oh no! Preparati a un vero e proprio carnevale di bestie:

  • Zebre che sembrano aver litigato con un pittore cubista;
  • Gnu con la faccia perennemente confusa, che migrano in massa;
  • Alcelafi, che sembrano incroci strani tra una mucca e un'antilope dopo una notte brava;
  • Kudu minori e maggiori, elegantissimi con quelle corna a spirale che sembrano sculture d'arte moderna (e il Greater Kudu è pure una rarità);
  • Dik-dik, (non quelli di Sognando California), così piccoli e carini che ti verrebbe voglia di metterli in tasca (non farlo, è illegale e probabilmente ti mordono);
  • Una vagonata di gazzelle che saltellano come se avessero le molle sotto i piedi;
  • Bufali incazzati neri che ti fissano come se gli avessi rigato la macchina;
  • Giraffe che mangiano le foglie più alte con la stessa nonchalance con cui tu arraffi le patatine dal sacchetto;
  • E poi i predatori, la crème de la crème: leoni sornioni che si godono il sole, ghepardi che sfrecciano come missili e, se hai un culo sfacciato, pure qualche leopardo mimetizzato che ti stalkera di nascosto;
  • Non dimentichiamoci poi cani selvatici, le iene sghignazzanti e gli ippopotami paffutelli.
  • E gli uccelli? Oltre 500 specie.

Quando tutti 'sti tipi strani fanno le valigie: la grande migrazione del Tarangire

Devi sapere che il fiume Tarangire è il posto più esclusivo della zona, specialmente durante la stagione secca (da giugno/agosto a ottobre, più o meno).

Diventa l'unica fonte d'acqua, quindi tutti – e dico TUTTI – si riversano lì.

È uno show che ti cambia dentro: gnu, zebre, antilopi, elefanti a perdita d'occhio, che si abbeverano, sguazzano e fanno casino. È la vita, in tutto il suo splendore caotico!

Poi, quando arrivano le piogge, la festa si sposta: molti animali si dirigono verso Ngorongoro, il Lago Natron e il Lago Manyara, dove i pascoli tornano ad essere tipo buffet a cinque stelle.

Leggi anche: Vieni a spiaggiarti alla Sky Lagoon in Islanda! L’unico stress? Mi bevo un drink prima o dopo un tuffo nella piscina bollente?

Allora, ti è salita la scimmia (o il dik dik)? Parti con noi!

Dai, lo so che ti è venuta quella voglia irrefrenabile di mollare tutto, indossare un cappello da parco africano (qualunque cosa significhi) e partire.

Senti quel pruritino ai piedi, quella smania di avventura che ti divora da dentro? È NORMALE! (Oppure hai il verme solitario, magari una controllatina la farei...).

Il Tarangire ti chiama, ti sussurra all'orecchio, ti promette emozioni che non dimenticherai mai!

Quindi, cosa fai con le mani in saccoccia?

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Sì, hai letto bene! Non solo ti scali una montagna che è una leggenda, ma ti spari pure 'sta meraviglia di safari nel Tarangire che ricorderai finché campi :)

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