

Dalla barriera corallina ai templi spuntati nella giungla, passando per scheletri Maya, isole senza semafori e squali balena grandi come furgoni
Chiudi gli occhi. Senti quel profumo?
È un mix letale di salsedine, avventura e "chi se ne frega del lunedì".
È l'aria del Belize, un piccolo concentrato di Caraibi, giungla e rovine Maya che sembra uscito da una storia avventurosa di Topolino (sì quelle dove Pippo fa un casino dopo l'altro e il Topo amico suo fa il saputello come al solito...).
Questo è un paese che se ne frega delle mezze misure. Passi da una barriera corallina che fa il dito medio a quella australiana, a piramidi Maya che spuntano dalla giungla come i funghi di Super Mario.
Allaccia le scarpe da trekking (ma tieni a portata di mano le pinne), perché ora ti dico le cose più ganze da vedere in Belize!
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1. Achtung! Actun Tunichil Muknal: dei Maya non si butta via niente!
Ok, qui l'archeologia si fa sul serio.
L’Actun Tunichil Muknal, per gli amici anche ATM Cave (no, non c'è nessun bancomat che dà monete Maya), è un buco nel terreno che ti risucchia dritto nel mondo oscuro e sacro dei Maya.
Per arrivarci, prima devi guadare un fiume a nuoto. Già questo dovrebbe farti capire che non è la solita gitarella della domenica. Una volta dentro poi è il delirio.
Cammini con l'acqua fino alla vita, ti arrampichi su rocce che sembrano scolpite da Stephen King e ti infili in cunicoli dove pensi "perfetto raga, adesso resto incastrato per sempre e la mia vita finirà qui. A chi lascerò tutti i miei Dylan Dog?".
Ma tu resisti, perché la ricompensa è una figata pazzesca.
Il gran finale è una cattedrale sotterranea dove i Maya, più di 1000 anni fa, facevano cose: cerimonie, offerte e, sì, qualche sacrificio umano per ingraziarsi gli dei (ma sì dai, chi non ha mai fatto qualche marachella innocente...).
Vedrai ceramiche antiche saldate al terreno dalla calcite e scheletri che riposano lì da secoli.
Il più famoso? La “Crystal Maiden”, lo scheletro di un adolescente che brilla in modo spettrale, ricoperto di cristalli di calcite, che manco in un sogno di Tim Burton.
Le foto sono vietate, quindi spalanca bene gli occhi. Il tuo smartphone qui fa solo arrabbiare gli spiriti dei Maya (paura, eh?).
2. Caye Caulker: “Go Slow”, non ti stressare!
Dopo esserci improvvisati speleologh... speleogolog... tizi che vanno nelle grotte, eccoci a Caye Caulker!
Un'isola corallina così rilassata che ti sembrerà di muoverti al rallentatore. Qui le strade sono fatte di sabbia, le auto non esistono e i mezzi di trasporto principali sono i piedi, le bici o dei golf cart sgangherati.
Il motto ufficiale è "Go Slow", e lo prendono così sul serio che se provi a correre ti guardano come un alieno. L'isola è divisa in due da un canale chiamato The Split, il bar all'aperto più figo del mondo, dove la gente nuota, prende il sole e brinda al tramonto.
Ma il vero spettacolo è sott'acqua: la Belize Barrier Reef, la seconda barriera corallina più grande del pianeta.
Fai snorkeling a Hol Chan Marine Reserve e ti ritrovi a un party sottomarino con tartarughe giganti (senza il maestro Splinter, però), pesci colorati e murene.
Poi ti sposti a Shark Ray Alley, dove nuoti con decine di squali nutrice e razze. Tranquillo, gli squali nutrice sono i labrador del mondo marino: curiosi, pacifici e per niente interessati a trasformarti in un aperitivo.
3. Il Great Blue Hole: l'ombelico dell'oceano visibile dallo spazio
Immagina che la Terra, un giorno di noia cosmica, abbia deciso di fare una buca gigante nell'oceano solo per il gusto di farti dire "ma che roba è, l'ombelico dell'oceano?"
Bene, quello è il Great Blue Hole. Una voragine sottomarina perfettamente rotonda (Giotto, levate proprio), larga 300 metri e profonda 125, visibile persino dallo spazio.
Beh, questo di sicuro non è un posto per chi ha appena preso il brevetto da sub: only the brave!
È un'immersione nel blu profondo, anzi quasi nero, dove il silenzio è assoluto e le pareti verticali sono decorate da stalattiti giganti formatesi quando lì c'era una grotta asciutta, durante l'ultima era glaciale.
Qui puoi nuotare tra squali pinna nera che ti squadrano con indifferenza e barracuda che giocano a uno, due, tre, STELLA! Insomma, un posto da non perdere, raga!
4. Le rovine di Caracol: quando i Maya costruivano palazzoni
Nascosto nel fitto della giungla, Caracol era una metropoli Maya che faceva a gara con la famosa Tikal in Guatemala (c'era una rivalità tipo Pisa-Livorno...).
Oggi è un sito archeologico gigantesco e ancora parzialmente divorato dalla vegetazione. Qui vivevano più di 100.000 persone, praticamente una città moderna, ma con più giaguari e meno traffico.
Il pezzo forte è Caana, il "Palazzo del Cielo", una piramide alta più di 40 metri che è ancora oggi l'edificio più alto di tutto il Belize.
Arrampicati fino in cima. Da lassù, guardando l'oceano infinito di alberi da cui spuntano altre rovine, ti sentirai er boss di un mondo perduto. Il silenzio è rotto solo dalle grida delle scimmie urlatrici che spettegolano tra loro e parlano male di Apocalypto di Mel Gibson.
5. Placencia: spiagge da cartolina e squali pucciosi di 12 metri
Placencia è quella lingua di sabbia così stretta che se ti sdrai di traverso rischi di toccare due mari diversi. Le spiagge? Talmente perfette che sembrano fatte con l'intelligenza artificiale.
Qui il tempo si scioglie come un calippo al sole: un giorno ti ritrovi spalmat* sull’amaca, quello dopo stai nuotando con un bestione lungo dodici metri.
Non sto esagerando: tra marzo e giugno, al largo di Placencia, arrivano gli squali balena!
Nonostante il nome, sono dei teneroni pucciosi. Tipo autobus vegani.
Si muovono lenti e pacifici, inghiottendo plancton come se fosse popcorn. Quando ti tuffi accanto a loro, ti senti un puntino galleggiante accanto a una divinità del mare. È uno di quei momenti in cui pensi: “Ok, la vita può anche finire qui, dite ai miei gatti che li ho amati”.
E se vuoi un cambio di scena, c’è Laughing Bird Caye, un’isoletta patrimonio UNESCO dove l’acqua è così trasparente che potresti contare le spine dei pesci.
Lo snorkeling qui è tipo aprire un forziere dei pirati pieno di coralli colorati, pesci a pois e stelle marine che sembrano uscite da un video dei Beatles quando gli prese la fissa psichedelica.
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"Toda jóia, toda Belize!"
Allora, il tuo ufficio ti sembra improvvisamente una prigione di massima sicurezza? Bene. Il Belize ti sta chiamando a gran voce.
E se ti dicessi che tutta questa follia la puoi incastrare in un viaggio che ti fa esplodere il cervello, abbinandola pure alla magia del Guatemala?
Immagina: prima le piramidi colossali di Tikal, poi le grotte spettrali dell'ATM, e per finire un tuffo nel blu più profondo del pianeta.
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Fidati di Sto Gran Tour. Noi i posti pazzeschi li riconosciamo a naso.






























































































































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