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Perché andare in Colombia? Perché solo lì puoi passare dalla giungla ai colibrì, dai pirati ai breakdancer, senza cambiare scarpe

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È il paese dove le palme sembrano antenne per comunicare con gli UFO, le città danzano al ritmo dell’hip-hop e il passato difficile ha lasciato spazio a murales pieni di speranza

Prendi pure quel caffè insipido che stai bevendo e preparati a versarlo nel lavandino!

Oggi, Sto Gran Tour ti porta in Colombia. E ferma subito quel neurone che sta già partendo con la sigla di Narcos. Scorda i baffoni, le sparatorie e la giungla piena di gente che sussurra. Quella roba è più vecchia delle videocassette.

La Colombia è un'esplosione nucleare di colori, un'onda anomala di musica che ti scuote le ossa, e un paesaggio così assurdo che ti farà dubitare della tua sobrietà. Preparati, perché questo paese ti entra sotto la pelle: ti fa una trasfusione di vita e ti manda a casa con una pericolosissima voglia di mollare tutto.

Ma perché dovresti venire in Colombia? Davvero me lo hai chiesto? Guarda, ti passo sei motivi al volo, giusto perché poi si fa tardi…

Chicos y chicas, iniziamo!

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1. Parco Tayrona: Destinazione Paradiso (senza chiedere indicazioni a Grignani...)

Immagina questo: una giungla così verde che sembra finta ti si lancia addosso, piena di suoni che hai sentito solo nei documentari. Cammini, sudi, forse imprechi un po' contro te stess* per aver scelto di fare trekking con 30 gradi all'ombra, e poi, all'improvviso, la giungla si apre.

Davanti a te, il Mar dei Caraibi, di un blu così sfacciato da sembrare photoshoppato, che si schianta contro rocce granitiche grandi come palazzi. Questo è Tayrona.

Arrivarci è un'avventura. Ti fai una bella scarpinata (o prendi un autobus che ti risparmia il primo pezzo, furbizia prima di tutto) e ti immergi in sentieri dove le scimmie urlatrici fanno da colonna sonora (altro che ASMR o rumore bianco!).

La meta più ambita è Cabo San Juan, che te lo dico a fare? Meravigliosa, porca miseria! Con la sua iconica capanna su una roccia in mezzo a due spiagge gemelle...

Qui il lusso vero è dormire su un'amaca cullati dal suono delle onde. E credimi, dopo una giornata di sfacchinate e sudate, quell'amaca ti sembrerà il letto del miglior hotel a cinque stelle del mondo.

2. Da "Scappa!" a "Scatta!": la Comuna 13 di Medellín

Parliamoci chiaro: fino a qualche decennio fa, la Comuna 13 era uno dei posti più pericolosi del pianeta. Un labirinto di vicoli controllato da gang, guerriglieri e paramilitari. Un posto dove la vita valeva poco.

Oggi? Oggi è il simbolo della resilienza umana. Un quartiere che ha trasformato le sue cicatrici in arte.

Invece delle pallottole, oggi senti i beat dell'hip-hop sparati da altoparlanti.

Invece della paura, vedi muri esplodere di colori grazie a graffiti che raccontano storie di dolore, speranza e rinascita.

Ti muovi tra i vicoli usando delle scale mobili all'aperto che hanno letteralmente cambiato la vita degli abitanti, collegando la comunità al resto della città.

Vedrai crew di breakdance sfidarsi in piazzette improvvisate e sentirai un'energia che ti scuote.

Andare alla Comuna 13 è come ricevere uno schiaffo e una carezza allo stesso tempo: ti ricorda la brutalità di cui siamo capaci, ma anche l'incredibile forza che abbiamo per risollevarci.

3. Valle del Cocora: le palme che sarebbero piaciute alla famiglia Addams

Hai presente le palme? Quelle cose carine e un po' curve che vedi sulle spiagge?

Bene, nella Valle del Cocora, le palme di cera sembrano uscite da un sogno di Mercoledì Addams.

Sono le palme più alte del mondo, bestioni alti fino a 60 metri, magrissime e altissime, che spuntano da colline di un verde accecante. Sembrano stuzzicadenti per giganti piantati in un plastico di Bruno Vespa.

Per arrivare qui, ti arrampichi su una "Willy", una jeep della Seconda Guerra Mondiale che sfida ogni legge della fisica e della sicurezza stradale, stipata di gente fino all'inverosimile.

Il trekking ti porterà ad attraversare ponti di legno che sembrano tenuti insieme dalla forza di volontà, a guadare fiumi e ad arrancare su sentieri fangosi.

Ma quando arrivi in cima, e vedi quella distesa di palme surreali avvolte nella nebbia, con quella bella chioma alla Valderrama, ti dimentichi di tutta la fatica.

E poi c'è la Casa dei Colibrì, un piccolo rifugio dove puoi bere un caffè caldo mentre decine di colibrì ti sfrecciano intorno. 'Na figata pazzesca, credimi!

4. Cartagena: la città pirata che parte all'arrembaggio del tuo cuore

Cartagena de Indias è una bella sberla di colori e calore che ti arriva dritta in faccia. Entrare nella sua città murata, la Ciudad Amurallada, è come fare un salto indietro di 400 anni, ma con i cocktail migliori.

Balconi in legno ricoperti di buganvillee fucsia, piazze assolate dove la gente balla, mura antiche che un tempo tenevano lontani pirati come Francis Drake.

Qui ogni angolo è una cartolina. Puoi perderti per ore nei suoi vicoli, inciampare in una chiesa coloniale o in una piazza dove Fernando Botero ha lasciato una delle sue sculture belle cicciotte (curvy, si direbbe ora!).

L'aria è densa dell'odore di frutta fresca e di mare. Di giorno sudi sette camicie, ma la sera, quando la brezza caraibica rinfresca l'aria e le luci si accendono, Cartagena diventa la città più romantica e viva che tu possa immaginare.

5. "Ah che bello caffè, solo in Colombia lo sanno fa'!"

In Colombia il caffè è una religione. E dopo aver assaggiato quello vero, capirai perché.

Il paese ha il terreno e il clima perfetti per coltivare un'Arabica dolce, aromatica, che ti fa chiedere cosa diavolo hai bevuto fino a oggi. L'icona di Juan Valdez ha reso il caffè colombiano famoso nel mondo, ma l'esperienza di berlo in una finca (una fattoria di caffè) è un'altra cosa.

Visitare la regione del caffè, l'Eje Cafetero, significa svegliarsi con il profumo dei chicchi tostati, imparare a raccoglierli, a lavorarli e, ovviamente, a degustarli come un vero sommelier.

Ti spiegheranno le note di cioccolato, di agrumi, di caramello, e tu annuirai fingendo di capire, ma la verità è che il tuo cervello sarà solo concentrato su un pensiero: "Posso averne un'altra tazza, por favor?".

Al ritorno bullizzerai la tua macchinetta del caffè, perculandola allegramente. E se lo meriterà.

6. Muovi quel bacino! La cumbia è la terapia di cui non sapevi di aver bisogno

Il cuore della Colombia batte a ritmo di cumbia. Nata sulle coste caraibiche dall'incontro tra i tamburi africani, le melodie indigene e le chitarre spagnole, è una musica che ti entra nelle vene.

È un ballo di corteggiamento, sensuale e allegro, dove si muovono i fianchi con una grazia che pensavi di non possedere.

La sentirai ovunque: dalle radio, nei bar, nelle piazze (no, non la cumbia della noia di Angelina Mango...).

E vedrai la gente ballarla con una naturalezza disarmante.

All'inizio magari ti sentirai un pezzo di legno, ma lascia che il ritmo faccia il suo lavoro. Buttati, prova, ridi di te. Non c'è il modo giusto per farlo, fallo e basta!

Ballare la cumbia è liberatorio, è un modo per connettersi con l'anima festosa di questo paese che nonostante i tanti casini sa ancora divertirsi alla grande!

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Avviso ai naviganti: rischio di felicità acuta!

Vamos, la Colombia non si racconta: si vive, si balla, si beve e si suda!

È un posto dove ti ritrovi a parlare con uno sconosciuto che ti offre un mango tagliato col machete, dove il mare è più blu del filtro Instagram e dove persino le scimmie sembrano sapere a memoria i testi di Shakira.

Quindi chiudi quella scheda del browser, lascia perdere i video di gattini e vieni a mettere i piedi nella sabbia di Tayrona, a bere il caffè che ti rimette al mondo e a ballare la cumbia come se non ci fosse un domani.

La Colombia non dorme mai e una volta scoperta, ti resterà addosso come il glitter dopo il carnevale di Barranquilla. Dai un'occhiata al nostro Viaggio in Colombia 15 giorni, smettila di scrollare e vieni a farti questo gran tour con noi!

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