

Tra dicembre e aprile il Messico è un amore: niente uragani, sole coccoloso e zero drammi meteo, ma c'è di più...
Hai lo zaino pronto, il passaporto che ti fa gli occhioni dolci e un'insaziabile voglia di guacamole. Destinazione: México! Fantastico.
Adesso, fermati un secondo.
C'è solo un'ultima domanda: avrai scelto il periodo giusto?
Perché, ascoltami bene, scegliere il momento ideale per atterrare in Messico è come scegliere il sombrero che ti sta meglio!
Questo paese è meraviglioso ma ha un umore del cacchio: peggio di un adolescente che finisce i giga.
Ma niente paura, sono qui per darti la dritta definitiva. Non c'è bisogno di ringraziarmi... Anzi, un grazie me lo prendo. Prego!
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Il periodo "scialla": quando il Messico ti ama
C’è un momento dell’anno in cui il Messico sembra flirtare con te.
Si veste tutto in ghingheri, ti passa un margarita con una fetta di lime e ti fa capire, senza giri di parole: “Cariño, ahora todo está bien”.
Quel momento è da dicembre ad aprile, e chi lo scopre tende a non voler più tornare a casa, si mette un paio di baffi finti e comincia a farsi chiamare Pablo.
Durante questi mesi, il clima smette di rompere los huevos.
L’aria è asciutta, il sole scalda senza bruciare e il cielo è così blu che ti verrebbe voglia di chiedergli se è single.
Sulla costa caraibica – Cancún, Tulum, Playa del Carmen e tutta la Riviera Maya – le temperature restano tra i 25 e i 30 gradi, l’acqua è turchese da cartolina e il mare sembra fatto apposta per dimenticare ogni rottura de cojones.
Ti tuffi in un cenote e la giornata ti svolta. È il momento ideale per visitare le rovine Maya senza squagliarsi tipo dulce de leche nel deserto di Sonora.
Città del Messico, Oaxaca e Puebla poi ti accolgono con giornate tiepide da 20-26 gradi e serate fresche, perfette per tirare fuori la felpetta e andare a caccia del miglior bar di mezcal nei dintorni.
Nessuna pioggia fastidiosa, nessun imprevisto meteo. Solo sole, sorrisi e mariachi immaginari che suonano felici nel tuo cervello h24.
La stagione delle piogge: quando dal cielo ti fanno un mega-gavettone, mortacci loro
Ora parliamo del periodo che va da maggio a ottobre: la stagione delle piogge.
E no, non significa che pioverà ininterrottamente per sei mesi trasformando il tuo viaggio in un documentario sulla vita delle rane.
Succede piuttosto questo: il cielo litiga di brutto col sole, apre i rubinetti per un’oretta nel pomeriggio, si sfoga con un temporale tropicale, poi torna tutto sereno come se niente fosse.
Ti ritrovi l’aria pulita, la giungla fluorescente e un verde così acceso che sembra photoshoppato.
Il bello? Meno turisti, prezzi più bassi e panorami da sturbo.
Il meno bello? L’umidità. Quella roba che ti fa sudare anche i pensieri e trasforma la spiaggia in una sauna a cielo aperto.
E poi arrivano loro, gli uragani, le rockstar tropicali che sfondano i camerini.
Da giugno a novembre, con il picco tra agosto e ottobre, Madre Natura si diverte con la pignatta, solo che invece di far uscire caramelle… dà una mazzata al cielo e tira fuori un uragano!
Non è detto che capiti proprio durante il tuo viaggio, ma se succede, beh, ti ritrovi a bere il mojito con vento a 100 all’ora e a raccontarlo per il resto della vita.
È il Messico versione “survivor”, perfetto per chi non teme la nuvoletta di Fantozzi e ha una dipendenza da app meteo.
Quando il Messico è una grande pignatta pronta a scoppiare!
Ci sono due periodi in cui il Messico esplode di turisti: Natale e Capodanno, e la Semana Santa (la settimana di Pasqua).
In quei giorni, le spiagge diventano una specie di Tetris umano: provare a trovare un lettino libero è come cercare un chupacabra al canile.
I prezzi degli hotel schizzano alle stelle, i ristoranti sono pieni come la metro all’ora di punta e l’unico posto tranquillo è probabilmente il bagno della tua stanza (forse).
Se ami il delirio festoso e la folla che ti urla “¡Viva México!” a un centimetro dal naso (chi sono io per giudicare...), prenota con largo anticipo e buttati nel caos.
Se invece solo l’idea di fare la fila anche per respirare ti fa impazzire, lascia perdere quei mesi.
Anche agosto è un classico del pienone, perché pure i messicani sono in vacanza: tutto bellissimo, ma preparati a dividere il tuo paradiso con mezza America Latina.
Ogni zona del Messico ha il suo momento di gloria
- Riviera Maya e Caraibi: da dicembre ad aprile. È la combo perfetta per vivere da lucertola al sole con un margarita in mano.
- Città del Messico e Altopiani: da ottobre a maggio. Clima da eterna primavera, ideale per perdersi tra mercati, musei e tacos senza sudare come un serpente piumato col piumino sotto il sole di Oaxaca!
- Baja California: da novembre ad aprile. Il periodo top per salutare le balene che svernano lì.
- Costa del Pacifico (Puerto Vallarta, Oaxaca): da novembre a maggio. Calore secco, onde perfette e tramonti che ti stendono più di una tequila doppia.
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Recappone finale
Insomma, il periodo d’oro è da dicembre ad aprile. È quando il Messico ti coccola: sole al punto giusto, spiagge da cartolina e atmosfera da paradiso.
Se vuoi spendere meno e non ti spaventa qualche nuvola passeggera, maggio e novembre sono i mesi ideali: poca gente, buoni prezzi e vibrazioni rilassate.
Quindi smetti di pensarci e ripensarci: datti una mossa!
Il Messico ti sta chiamando. Quel cenote vuole il tuo tuffo, quel taco al pastor ti sogna di notte. È ora di far scoppiare la festa e partire col nostro Viaggio in Messico di 14 giorni, creato apposta per farti tornare a casa con la pelle abbronzata e il cuore più pieno di un burrito!


















































