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Che lingue si parlano in Messico? Preparati all'ammucchiata!

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Dal náhuatl al mixteco, passando per il maya yucateco: un fottio di suoni che raccontano secoli di storia e identità millenarie

Se ti chiedo che lingua parlano in Messico e tu mi rispondi "spagnolo", ti faccio pat-pat sulla spalla e poi ti offro un taco.

Perché quello è solo il singolo tormentone di un album strapieno di roba figa!

Sotto quel primo strato di spagnolo, che è ovunque, certo, ci sono un casino di suoni che vanno avanti da secoli. Un'orgia coloratissima di lingue che neanche ti immagini, roba che la Torre di Babele sembra il tuo condominio...

Quindi sì, la risposta facile è "spagnolo". Ma tu non sei qui per le risposte facili, vero? Accomodati, perché la vera risposta è un viaggio allucinante che sta per iniziare.

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Spagnolo? Banaleee! Non fermarti alla copertina...

Partiamo dalla base, così nessuno si sente escluso.

Sì, in Messico la lingua che sentirai ovunque, dalla radio del tassista al menu del ristorante più wow di Tulum, è lo spagnolo.

È la lingua dell'amministrazione, delle telenovelas strappalacrime, della vita di tutti i giorni per il 98% della popolazione.

Ma attenzione. Lo spagnolo messicano è una creatura a sé stante. Ha un ritmo più cantilenato, quasi musicale... È più lento e chiaro di quello che sparano a Madrid, quindi le tue orecchie ringrazieranno. E poi ha le sue regole.

Hai presente il "vosotros" (il "voi") che ti hanno fatto imparare a scuola? Dimenticalo.

Qui si usa "ustedes", molto più democratico.

È lo spagnolo che ha fatto un lungo viaggio, si è messo comodo, ha ordinato un aguacate (parola che viene dritta dagli Aztechi, tra l'altro) e ha deciso di prendersela con calma.

La chicca? Lo spagnolo tecnicamente NON è l'unica lingua ufficiale.

È solo la star della squadra quella che si bulla di più.

La Costituzione messicana, in un impeto di grandissima saggezza, ha deciso di fare una cosa pazzeska: mettere sullo stesso piano dello spagnolo un intero universo di altre lingue.

Il Messico non è uno, è 68 (almeno!): una playlist di suoni che manda in tilt Google Translate

Eccoci al delirio linguistico messicano che manda per stracci Google Translate!

Tieniti forte: il Messico riconosce ufficialmente 68 gruppi linguistici indigeni, che si spaccano in 364 varianti. Hai capito bene.

Non è un paese, è un festival di lingue che dura tutto l'anno. Immagina un'orchestra immensa dove ogni strumento suona una melodia diversa, ma insieme creano una sinfonia incredibile. Ecco, quello è il Messico.

La Legge sui Diritti Linguistici del 2003 ha detto: "Ehi, spagnolo, sei figo, ma qui siamo tutti uguali".

E ha trasformato tutte queste lingue in "lingue nazionali". Una mossa da applausi.

Diamo un'occhiata ai pezzi da novanta di questa collezione:

  • Il Náhuatl, l'Antico Influencer: questa è la lingua degli Aztechi, gente che costruiva piramidi e dominava un impero mentre in Europa ci si lanciava ancora le pietre. Oggi è parlato da circa 1,5 milioni di persone. Parole che usi ogni giorno come cioccolato, pomodoro e avocado vengono da qui. Praticamente, ogni volta che prepari un guacamole, stai evocando lo spirito di Montezuma...
  • Le lingue Maya, le Guardiane dello Yucatán: quando visiti le rovine di Chichén Itzá, ricorda che la civiltà che ha costruito quelle meraviglie non è mica sparita! I suoi discendenti sono lì, e parlano lingue come il Maya Yucateco. È una lingua che sa di giungla, di stelle e di misteri millenari. Sentirla parlare è come fare un viaggio nel tempo!
  • Lo Zapoteco e il Mixteco, le Anime di Oaxaca: lo stato di Oaxaca è un frullatore linguistico impazzito. Qui, ogni valle, quasi ogni villaggio, ha il suo dialetto (per me c'è anche il sardo di Aldo, Giovanni e Giacomo...). Lo zapoteco e il mixteco sono due delle famiglie più grandi, parlate da milioni di persone. Andare a un mercato di Oaxaca è un'immersione totale in un mare di suoni da sballo.
  • E poi tutti gli altri: c'è il Purépecha (o Tarasco), una lingua solitaria senza parenti conosciuti, più misterioso di Banski... C'è il Tarahumara, parlato dai leggendari corridori delle Barrancas del Cobre. E poi decine e decine di altre gemme: Otomí, Tzotzil, Huichol e molte altre ancora. Praticamente il Messico colleziona lingue come Cristiano Ronaldo colleziona auto tamarre!

Ok, tutto bellissimo, ma nella pratica?

Calma, respira nel sacchetto. Questo non significa che per ordinare un taco dovrai imparare 12 lingue. La maggior parte dei parlanti di lingue indigene, specialmente i più giovani, è bilingue e parla perfettamente anche lo spagnolo.

La verità, però, è che questa ricchezza è fragile.

Moltissime di queste lingue rischiano di scomparire, portandosi via un pezzo di storia dell'umanità. Sono come stelle che si stanno spegnendo, parlate ormai solo da pochi anziani.

È una corsa contro il tempo per documentarle e mantenerle vive, una battaglia che molte associazioni che tutelano le lingue indigene combattono ogni giorno.

Viaggiare in Messico significa anche questo: essere testimoni di questa incredibile, vibrante e precaria diversità. Significa aprire le orecchie e capire che la vera anima di un luogo sta nella sua voce. O meglio, nelle sue centinaia di voci.

Leggi anche: Animali del Messico: 7 bestiole pazzesche che potresti incontrare (se hai troppo o poco cu*o)

Basta chiacchiere, è ora di ascoltare!

Ti senti come se il cervello avesse appena fatto un viaggio sulle montagne russe?

Perfetto, era l'obiettivo. Ora immagina tutto questo dal vivo.

Senti i suoni, vedi i colori, assapora i cibi che hanno nomi presi da lingue antichissime (ci manca il klingoniano...).

Puoi passare ore su un'app per imparare frasi fatte, oppure puoi fare una cosa molto più intelligente: saltare su un aereo e venire a sentire tutto sto casino meraviglioso con le tue orecchie.

Il nostro viaggio in Messico di 14 giorni è pensato proprio per questo. Non ti promettiamo un corso intensivo di zapoteco, ma ti garantiamo un'overdose di meraviglia che ti lascerà senza parole, in qualsiasi lingua tu le voglia dire!

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