Qui ogni giorno è un WTF: tra voragini apocalittiche, cioccolato preziosissimo, grigliate col diavolo, monete con le piume, mentre aleggiano gli spiriti dei Maya...
Molla ogni cosa! Il telecomando, l'ansia per il lavoro, quella pizza surgelata triste nel freezer.
Oggi Sto Gran Tour ti catapulta in Guatemala, un posto che sembra disegnato da un bambino a cui hanno dato tutti i colori e un paio di vulcani per giocare.
Il Guatemala è una playlist di Spotify fatta da brilli: si passa da una sinfonia di rovine Maya a un pezzo di cumbia indiavolata, con un assolo di scimmie urlatrici nel mezzo.
Ma basta pettinare le scimmie, passiamo alle cose serie: le dieci cose più assurde sul Guatemala!
Leggi anche: Eccoti le 5 bellezze del Belize, belin! (altro che Belen)
1. Il dollaro? Naaaa, banale! Le monete hanno becco e piume
Apri il portafogli. Guarda quelle banconote. Che noia.
Ora immagina di pagare il tuo caffè con una creatura mitologica con la coda di uno strascico da sposa e il piumaggio di uno smeraldo allucinogeno. Voilà, sei in Guatemala!
Qui la moneta si chiama Quetzal, proprio come l'uccello simbolo del paese.
Un pennuto talmente figo e sgargiante che hanno deciso di stamparlo sui soldi (no, non volano via, almeno spero...).
Peccato che la vita di 'sto uccelletto tanto caruccio sia minacciata da noi: stupidi bipedi che tagliano alberi.
2. Non solo spagnolo, qui si parlano ben 23 lingue Maya!
Pensi di arrivare lì e cavartela con il tuo spagnolo da "una cerveza, por favor"? Che tener*...
Lo spagnolo è la lingua ufficiale, certo. Ma è come presentarsi a un concerto metal con l'ukulele.
In Guatemala si parlano ufficialmente 23 lingue Maya. Hai capito bene. VENTITRÉ. È come entrare in un palazzo con 23 reti Wi-Fi diverse e nessuna password segnata.
Ogni villaggio, ogni valle ha il suo suono, il suo ritmo.
La buona notizia? Un sorriso e un gesto valgono più di mille parole. Soprattutto se stai indicando il bagno.
3. In Guatemala ci sono più alberi che... beh, alberi!
Hai presente quando ti portano alla spiaggia "Paradiso" e ti ritrovi a sguazzare in una pozzanghera circondato da mille ombrelloni con bambini che frignano?
O quando ti portano al monte "Bel Panorama" e rimpiangi la finestra dell'ufficio vista traffico cittadino?
Ecco, qui è il contrario, raga! Guatemala, dal termine náhuatl "Quauhtlemallan", si traduce in qualcosa come "luogo con un sacco di alberi".
E non è un'esagerazione da agenzia immobiliare. È la pura verità.
Ti inghiotte un verde così prepotente che i tuoi occhi ritornano alle impostazioni originarie di fabbrica.
Giungle che sembrano cose vive, foreste che sussurrano storie ancestrali (tipo: "fai controllare la macchina, quella spia rossa accesa non è normale...") e alberi così alti che fanno i grattini alle nuvole.
4. Il vulcano spilungone: il Tajumulco ti lascia di stucco!
Il Guatemala ha un debole per i vulcani. Ne ha 37, come i brufoli di un adolescente geologico.
La maggior parte sonnecchia, qualcuno sbuffa. Ma il re indiscusso è il Tajumulco. Con i suoi 4.220 metri circa, è il gigante del Centro America.
Salire in cima è una faticaccia che ti farà rimpiangere ogni singolo vizio, ma una volta su... silenzio. Sei sopra le nuvole, con il mondo che si curva sotto di te. Altro che iscrizione in palestra.
5. Guatemala City, dove il pavimento ogni tanto ti saluta
La capitale, Guatemala City, è una città pazzesca, piena di vita, e con un piccolo, trascurabile difetto: è costruita su fragile roccia vulcanica.
Questo significa che, ogni tanto, la terra decide di fare "ciao ciao" e si apre in voragini apocalittiche che neanche il Vecchio Testamento. Non stiamo parlando delle buche di Roma (che pure non scherzano...), ma di canyon che inghiottono cose.
Stiamo parlando di crateri che divorano palazzi a tre piani, senza manco fare il ruttino dopo.
Vivere lì è un promemoria a tenere sempre i piedi per terra (finché la trovi!)
6. Prima dei bitcoin c'era il cacao...
Pensi che le criptovalute siano una roba moderna? I Maya ti riderebbero in faccia.
La loro moneta non era un codice digitale, ma qualcosa di molto più bbbono: i semi di cacao.
Andavi al mercato a comprarti i sandali e pagavi in cioccolata. La crisi economica era quando una malattia colpiva le piante. Altro che finanza, questa era pura poesia.
Certo che per quanto me piace il cioccolato sarei stato sul lastrico...
7. La bandiera stile film d'azione: due fucili e non sentirli
Guarda la bandiera del Guatemala. Le solite strisce azzurre ai lati, ok rappresentano il mare, il cielo, poi una bianca al centro e un emblema... aspetta un attimo. Quelli sono super liquidator? No. Fiorellini? Aquilotti? No. Boom.
Due fucili Remington belli in vista, incrociati come a dire "siamo pacifici, ma non farci arrabbiare". Sono il simbolo della determinazione a difendere la libertà. È la bandiera più cazzuta del pianeta, non c'è che dire...
Ah, dimenticavo: c'è anche il nostro amico pennuto, il quetzal!
L’uccello verde simbolo del Paese, qui appena uscito dal parrucchiere, appollaiato su una pergamena che proclama l’indipendenza del 15 settembre 1821.
8. Il caffè "lavico" che ti rimette al mondo
Se pensi che il caffè sia solo quella brodaglia scura che bevi in ufficio, il Guatemala ti aspetta per darti una lezione.
Qui il caffè viene coltivato sui terreni vulcanici, e si sente. Ogni tazzina è un'esplosione.
Ha un sapore che prima ti prende a schiaffi le papille gustative e poi ti chiede scusa con una carezza di aromi che vanno dal cioccolato agli agrumi.
Bere questo caffè al mattino è come fare bungee jumping da fermi: da provare!
9. Il barbecue più infuocato dell'anno: grigliamo il diavolo!
Hai rotture di balle accumulate durante l'anno? Roba che vuoi buttare via e non pensarci più?
Allora vieni in Guatemala il 7 dicembre e risolvi tutto con "La Quema del Diablo".
La gente costruisce fantocci del diavolo con tutto ciò che di vecchio e inutile trova in casa, li trascina in piazza e... gli dà fuoco.
È un falò purificatore gigante, un rito collettivo per mandare a quel paese tutte le sfighe dell'anno. L'equivalente di cancellare la cronologia del browser dell'anima. Geniale.
10. Maya, Garifuna, Xinca (e non solo): tre popoli, una jam session che spacca
Lo hai visto, il Guatemala è un’umanità intera concentrata tra vulcani, giungle e villaggi colorati.
Ma sai cosa non ti ho detto bello chiaro?
Che i Maya sono dappertutto!
Con i loro vestiti che sembrano arcobaleni in HD e quello sguardo da “noi c’eravamo prima di voi, ragazz*”.
Poi arrivano i Garifuna, che non camminano: ondeggiano a ritmo di tamburi afro-caraibici che ti fanno vibrare pure le otturazioni.
E in mezzo a tutto questo ci sono gli Xinca, silenziosi ma tosti, come quei musicisti che non parlano mai e poi ti sparano un assolo da farti tremare pure le mutande.
Insieme sono una band pazzesca: i Maya ai flauti, i Garifuna alle percussioni, gli Xinca alla voce...
Leggi anche: Qual è il periodo migliore per venire in Messico (e non friggere tipo chimichanga)?
Ed ecco il gran finale
Allora, sei ancora lì? Il Guatemala è il post-it che ti ricorda che il mondo è ancora un posto folle, bellissimo e pieno di sorprese.
Se ti è venuta almeno un po' di voglia di perderti in una giungla, bere caffè vulcanico e dare fuoco a un diavolaccio di cartapesta, abbiamo la cosa che fa per te.
Il nostro Viaggio in Guatemala e Belize 15 giorni è progettato per farti esplodere il cervello di meraviglia. Lascia stare il divano, che quello non scappa. Il Quetzal, invece, sì. Andiamo a beccarlo?
