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Gli Himba: nudi, rossi e se ne sbattono del wi-fi

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Skincare a base di ocra, treccine parlanti e capre come dote: la modernità qui si è fermata senza chiedere il permesso

Molla tutto quello che stai facendo. Sì, anche quel report noioso per il capo o la lavatrice che implora di essere svuotata. Oggi ti porto in un posto dove il tempo non è scandito da orologi e scadenze, ma dal sole, dalle mucche e da una quantità di stile che farebbe impallidire un influencer di moda milanese.

Parliamo del popolo Himba, gente talmente tosta e autentica da farti sentire un* pivell* con la tua borraccia termica e le scarpe da trekking ultimo modello.

Stiamo per fare un salto nel nord della Namibia, in una terra selvaggia chiamata Kaokoland, dove questi fenomeni vivono da secoli, fregandosene altamente di tutto ciò che noi chiamiamo “progresso”. E, credimi, hanno capito tutto.

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Chi accidenti sono queste fighissime persone rosse?

Ok, partiamo dalle basi. Gli Himba sono parenti stretti degli Herero, un altro popolo super affascinante. A un certo punto della storia, nel XIX secolo, mentre i loro cugini Herero si stavano per beccare in faccia i colonizzatori tedeschi, un gruppo ha avuto un’illuminazione.

Hanno guardato la situazione e hanno pensato: "Ma chi ce lo fa fare?". Così, hanno fatto i bagagli (che poi, quali bagagli?) e si sono spostati a nord, in Angola, dicendo un bel "ciaone" a tutti.

Questo esilio autoimposto è stata la loro più grande botta di culo. Essendo rimasti isolati, non si sono mai dovuti sorbire le nostre manie occidentali. Niente pallosi vestiti vittoriani, niente odiose conversioni forzate, niente di niente.

Hanno preservato le loro tradizioni talmente bene che oggi sono praticamente una capsula del tempo vivente. Una capsula del tempo con un fisico bestiale, intendiamoci. Sono i custodi delle tradizioni più antiche e pure, e quando li vedi, capisci subito perché.

La skincare che fa impallidire la tua estetista

Adesso parliamo della cosa che ti salta subito all'occhio: sono rossi.

No, non vengono da Marte, non si sono bruciati al mare e non sono manco comunisti!

Quella meraviglia è l'otjize, un impasto che le donne si spalmano su tutto il corpo e sui capelli più volte al giorno. E tu che ti lamenti se devi mettere la crema solare...

Ma cos'è questa pozione magica? È un mix geniale di polvere di ocra, grasso animale ed erbe aromatiche.

E a che serve? A TUTTO.

È protezione solare, crema idratante, repellente per insetti, riparo dal freddo della notte e, ciliegina sulla torta, è un richiamo sessuale da paura.

I capelli? Più che un'acconciatura, un biglietto da visita

Se pensi che la loro skincare sia pazzesca, aspetta di vedere i capelli. Le acconciature Himba sono vere e proprie opere d'arte che comunicano tutto di una persona. Sono il loro status di Facebook, il loro profilo LinkedIn e il loro account Tinder, tutto in uno.

Una bambina? Due treccine che cadono in avanti, come a dire: "Sono piccola, non scocciare".

Una ragazza nubile pronta a conquistare il mondo? Una cascata di treccine sottili e lunghe, che urlano: "Livin la vida loca!".

Una donna sposata? Acconciatura più complessa, con tante trecce e una specie di tiara di pelle di capra sulla fronte. Un messaggio chiaro e tondo: "Già occupata, amico. Vedi d'annartene".

E gli uomini? Copricapo scuro se sono sposati, altrimenti un codino da scapolo che fa molto "Roberto Baggio".

In pratica, ti basta guardarli in testa per sapere vita, morte e miracoli. Geniale, no?

Matrimoni apertissimi e famiglie allargate da reality show

La loro vita sociale è altrettanto pragmatica, mica si himba-razzano!

La poligamia è la norma, e il villaggio è una grande famiglia allargata che farebbe invidia a Beautiful.

Per sposarsi non servono mesi di messaggi visualizzati senza risposta o cene imbarazzanti. La faccenda è più diretta, altro che Temptation Island!

Il futuro sposo porta una dote, di solito una mucca e un paio di pecore. Pensa che figata: invece di discutere su chi paga il conto, lì si parla di bestiame. Molto più rock 'n' roll.

Il primo matrimonio viene spesso combinato dalle famiglie quando la sposa è ancora una ragazzina, ma non pensare male. Per i matrimoni successivi, le donne hanno molta più voce in capitolo e possono scegliersi il marito.

Le signore himba mandano avanti la baracca quasi da sole (letteralmente, visto che costruiscono loro le capanne di fango) e gestiscono la famiglia. Sono molto fiere e orgogliose, se pensi di insegnare loro qualcosa, ti ridono in faccia giustamente.

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Non fare il rimba, vieni a scoprire gli Himba!

Noi in Namibia ci siamo andati un sacco di volte e, certo, abbiamo visitato i villaggi Himba. La verità, però, è che il turismo di massa sta iniziando a fare qualche casino. Questi posti sono diventati un'attrazione, un po' come un parco a tema, dove donne e bambini, truccati come da tradizione, aspettano i turisti per vendere il loro artigianato.

Fin qui, tutto bene, no?

Il problema è che abbiamo notato una cosa che ci ha fatto storcere il naso: troppi dei soldi incassati, invece di finire a sostenere davvero la comunità, vengono usati dagli uomini per comprarsi alcolici nei supermercati.

Una roba che prima era quasi inesistente e che ora sta diventando un problema serio. In pratica, il nostro desiderio di "autenticità" rischia di fottere la loro cultura.

E allora che si fa? Si smette di essere parte del problema.

Noi di Sto Gran Tour abbiamo preso una decisione chiara: non portiamo più i nostri gruppi nei villaggi-vetrina. Ci sembra una scelta più giusta, più rispettosa. Questo non significa fregarsene, anzi!

Li sosteniamo in modo più intelligente: compriamo il loro splendido artigianato direttamente dalle donne che incontriamo nei mercati locali o lungo la strada e portiamo sempre con noi quaderni, penne e matite per i bambini.

Sosteniamo l’economia delle donne e il futuro dei piccoli, non le sbronze degli uomini!

Quindi, quando parti con noi per il nostro Namibia - Sto Gran Tour di 13 giorni, non fai la solita vacanza da turista con il paraocchi e il calzino bianco nel sandalo. Fai un'esperienza vera, consapevole.

Vedrai deserti sconfinati, paesaggi che ti staccano la retina e supporterai una cultura incredibile nel modo giusto, quello che fa la differenza.

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