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Checklist safari: come non perderti nella savana

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Tutti parlano di safari, ma nessuno ti dice che dovrai rinunciare a un bel po' di robette. Ecco la guida definitiva per prepararti da ver* pro!

Stai per partire per un safari: di quelli che ti ribaltano la testa, ti spalancano la mente come una noce di cocco e ti fanno venire gli occhi a cuoricino davanti a ogni giraffa che sbadiglia.

Ma prima di immaginarti come Robert Redford o Meryl Streep ne La Mia Africa, con il vento tra i capelli e un leone che ti fa l’occhiolino, c'è una cruda, spietata verità che devi affrontare: fare la valig... lo zaino! Iniziamo a mettere i puntini sulle I!

Sì, perché la savana non è una sfilata di moda in via Monte Napoleone e gli animali se ne fregano altamente del tuo outfit firmato. Anzi, se ti vesti come un pappagallo sotto acidi, l'unica cosa che otterrai sarà far scappare anche le antilopi meno schizzinose.

Quindi, molla quel cappellino griffato, mettiti comod* e leggi questa checklist.

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Altro che trolley... vai di borsone da battaglia!

Prima regola: quel trolley rigido da VIP che fa tanto figo in aeroporto?

Lascialo a casa. A meno che il tuo safari non preveda un maggiordomo personale che te lo trasporta su un cuscino di velluto, finiresti per trascinarlo nella polvere, sulla sabbia e nel fango come un condannato a morte.

La parola d'ordine è borsone morbido. Un bel duffle bag da battaglia, di quelli che puoi schiacciare, maltrattare e infilare in ogni buco: sul retro di una Jeep, su un aereo che sembra tenuto insieme con lo sputo, o persino sul groppone di un ippopotamo se fosse necessario...

I borsoni seri hanno cerniere che neanche l'incredibile Hulk riuscirebbe a rompere e tengono fuori polvere e sabbia. Mi spiego meglio:

  • Un borsone grande da stiva: di quelli indistruttibili! Ci butti dentro i vestiti e non ci pensi più.
  • Uno zaino/borsone piccolo da cabina: questo è il tempio sacro della tua attrezzatura fotografica e di tutto ciò che non vuoi assolutamente perdere. Lasciaci un po' di spazio, che non si sa mai che tu voglia portare a casa una maschera tribale o un souvenir kitsch più stile Malgioglio che Andy Warhol.
  • Un marsupio o zainetto minuscolo: per i documenti, il burrocacao e quelle cazzatine essenziali da tenere sempre a portata di mano.

Come vestirsi: l’antica arte degli strati a cipolla, colore cacca d'elefante

Parliamo di abiti. E qui casca l'ippopotamo... La savana ha un'escursione termica pazzesca. Ma almeno è sana: non è quella differenza killer che conosci bene: d’estate strada 40 gradi, interno supermarket -20.

La mattina presto e la sera si gela di brutto, mentre a metà giornata il sole picchia come Gattuso quando giocava. La soluzione? Quella delle nonne: vestirsi a cipolla.

E i colori? Dimentica il nero, il blu scuro e i colori sgargianti.

Scegli colori neutri: kaki, beige, verde oliva, marrone. In pratica, i colori della cacca di elefante.

E no, non è per un vezzo stilistico, ma per due motivi fondamentali: primo, per mimetizzarti e non spaventare gli animali; secondo, per non diventare il bersaglio preferito delle mosche tse-tse, che vedono il blu e il nero come un invito a una cena a buffet su di te.

Ah, e lascia a casa qualsiasi cosa abbia una stampa mimetica o militare che non sei Rambo: in molti paesi africani è illegale e ti fa sembrare solo in cerca di guai.

Ecco cosa non deve mancare nel tuo borsone:

  • Un piumino leggero o una giacca a vento: FONDAMENTALE per le uscite all'alba. Non fare l'eroe, che poi batti i denti e maledici il giorno in cui sei nato.
  • Felpe con cappuccio: Almeno due. Comode, calde e il cappuccio ti salva dal vento bastardo.
  • Pantaloni lunghi comodi: tipo cargo, ma non quelli larghi da rapper anni '90. Devono essere pratici. I leggings sono una figata per la comodità, ma sappi che le tse-tse ci passano attraverso come se fossero burro.
  • Camicie di lino/cotone a maniche lunghe: perfette da mettere sopra una maglietta quando il sole picchia, per non ustionarti le braccia.
  • Magliette a maniche corte: 2 o 3, non di più. Tanto quasi tutti i campi e lodge offrono un servizio di lavanderia (gratuito!). Lavi oggi e domani è già asciutto. Porta solo più mutande, quelle è meglio lavarsele da soli...
  • Scarpe chiuse e comode: degli scarponcini leggeri o delle buone scarpe da ginnastica sono perfetti. Lascia a casa le scarpe aperte, a meno che tu non voglia condividere le dita dei piedi con qualche insetto curioso.
  • Cappello a tesa larga e occhiali da sole: a meno che la tua ambizione non sia tornare a casa con un'insolazione epica colorito Donald Trump.

Il beauty case da safari: less is more!

Lascia a casa la trousse da make-up artist e il beauty con lozioncine varie, cera per capelli e altre diavolerie. Dopo il primo game drive alle 6 del mattino, con la polvere che ti entra pure nei pensieri, l’ultima cosa a cui penserai sarà farti bell*. L'unica cosa che conta è la protezione.

  • Crema solare protezione 50+: non negoziabile.
  • Deodorante SENZA PROFUMO: gli animali hanno un olfatto 1000 volte più potente del tuo. Sentire il tuo Malizia da un chilometro è il modo migliore per assicurarti che vedranno solo il tuo fuoristrada che si allontana.
  • Kit medico di base: Ibuprofene, cerotti, disinfettante, antistaminico per le punture e qualcosa per il cagotto, perché la vendetta di Montezuma ha un cugino africano ancora più incazzato. Consulta il tuo medico per la profilassi antimalarica, non fare di testa tua.
  • Cosa NON portare: shampoo, balsamo, bagnoschiuma. Li trovi in ogni lodge, e sono quasi sempre biodegradabili, a differenza di quella roba chimica che si usa spesso da noi. E pure il repellente per insetti: quelli locali funzionano diecimila volte meglio.

Documenti e altre cosette fondamentali

Sembrano fesserie, ma senza queste cose non vai da nessuna parte.

  • Passaporto: con almeno 6 mesi di validità residua. Controlla. ORA.
  • Visto o autorizzazione elettronica (ETA): se vai in Kenya, ad esempio, devi richiederla online PRIMA di partire. Non essere pigr*, ci vogliono 10 minuti.
  • Dollari americani: sono accettati quasi ovunque. Portane un po' in contanti, ma che siano banconote nuove, non spiegazzate o scritte, altrimenti te le tirano dietro.
  • Divieti assoluti: ZERO sacchetti di plastica (in Kenya ti multano pure per quelli del duty-free), ZERO droni (a meno che tu non voglia rischiare multe salate e la confisca) e, lo ripeto per i duri di comprendonio, ZERO abbigliamento militare.

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Ti teniamo la savana in caldo... ma tu sbrigati!

Ora che hai la checklist definitiva per non sembrare un principiante allo sbaraglio, l'unica cosa che ti resta da fare è chiudere lo zaino e partire. Basta sognare davanti ai documentari, è ora di vivere l'avventura sulla tua pelle (con la protezione solare, mi raccomando).

E se vuoi farlo nel modo più cazzuto, autentico e indimenticabile possibile, c'è solo un nome: Sto Gran Tour. Dimentica i viaggi organizzati noiosi e i turisti in comitiva.

Con noi guidi tu la jeep, dormi in tende sul tetto sotto un cielo di stelle che ti farà piangere, e vivi un'esperienza talmente intensa che al ritorno i tuoi amici rosicheranno de brutto.

Prenota subito il tuo safari con Sto Gran Tour!

Fidati di noi, sarà una figata pazzesca. E tornerai a casa non solo con delle foto incredibili, ma con la consapevolezza di aver vissuto qualcosa di veramente unico. Ci vediamo nella savana!

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