

Tra miraggi, cervi in fuga e il cuore che batte forte come se stessi copiando alla maturità
Roba forte l’India, eh?
Ci offre un botto di esperienze da una volta nella vita, ma il vero piatto forte è trovarsi faccia a muso con la regina indiscussa della giungla: la fighissima tigre del Bengala, che vive da diva inavvicinabile nel suo camerino privato grande quanto un’intera provincia italiana: il Parco Nazionale di Ranthambore!
E il palcoscenico per questo incontro è unico: Ranthambore, appunto!
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Da terreno di caccia a santuario delle tigri (e meno male!)
Situato nel cuore del Rajasthan, a circa 130 km da quella meraviglia rosa che è Jaipur, il Parco Nazionale di Ranthambore è un posto che definire "selvaggio" è un eufemismo.
Immaginati un'area grande quasi 400 chilometri quadrati. Non è la solita giungla umidiccia dove sudi anche l'anima, no.
Qui il paesaggio è più un set cinematografico post-apocalittico con un budget per la vegetazione. È una giungla secca, arida, piena di colline rocciose che sembrano le ossa della terra, e laghetti che spuntano fuori come miraggi.
Il tutto è stretto nella morsa di due catene montuose: Aravalli e Vindhya.
La cosa più fica? Questo posto era la riserva di caccia privata dei maharaja di Jaipur. Esatto.
Mentre i nostri nonni giocavano a bocce, questi signori con i turbanti venivano qui a fare il tiro al bersaglio con bestie che oggi pagheremmo oro per vedere. Fortunatamente, hanno smesso di impallinarle e hanno trasformato questo paradiso in un santuario. E meno male, perché la star dello show è una vera primadonna.
Il safari indiano: sveglia all'alba e adrenalina a mille!
L'appuntamento con la tigre è all'alba, a un orario in cui persino i galli si stanno ancora girando dall'altra parte del cuscino. Salterai su una jeep scoperta e partirai a tutta birra nella polvere del mattino.
La guida, un indiano con occhi da falco e un sesto senso per le tracce di pipì di tigre, sarà il tuo Virgilio in questo inferno-paradiso.
Il gioco è semplice: si va alla ricerca di indizi. Un'impronta fresca nel fango, un ruggito lontano che ti fa contrarre sfinteri che non sapevi di avere, o l'allarme improvviso delle scimmie e dei cervi, che iniziano a strillare come se avessero visto i saldi da Zara.
L'attesa è snervante e meravigliosa. Ogni curva è una potenziale sorpresa.
Intanto, ti godi il contorno: vedi i cervi pomellati (praticamente Bambi sotto steroidi), iene che ridacchiano, coccodrilli immobili che sembrano tronchi galleggianti pronti a mangiarti un braccio, e una quantità di uccelli colorati che ti farà venire voglia di studiare ornitologia.
Carino, sì. Ma tu sei lì per LEI.
Faccia a faccia con sua maestà a strisce: tira fuori il telefono e prega
E poi, accade. La jeep si ferma di colpo. La guida ti fa un cenno che significa "stai zitto e non respirare, ca**o".
E lei è lì. A pochi metri da te.
La tigre del Bengala. Enorme. Muscolosa.
Con un manto arancione a strisce nere che è l'opera d'arte più bella e letale della natura. Non ti guarda nemmeno.
O forse sì, con quella sufficienza di chi sa di essere al vertice della catena alimentare.
Potrebbe essere sdraiata a sonnecchiare sotto un albero, sbadigliare mostrando canini che sembrano pugnali, o attraversare la strada con una lentezza regale.
In quel momento, il mondo si ferma. Non senti più il caldo, la polvere, il tuo amico che sta avendo un piccolo infarto accanto a te. Esistete solo tu e quella creatura magnifica. È un'emozione primordiale, un misto di terrore puro e meraviglia assoluta.
Ti senti insignificante e incredibilmente fortunat*. È una figata pazzesca che non dimenticherai mai. Garantito.
Ma le tigri non si stavano estinguendo? "Si stavano", hai detto bene!
Potresti pensare: "Ma le tigri non erano in via d'estinzione?".
Lo erano, almeno fino a una decina di anni fa, rischiavano di sparire per sempre.
Poi l'India ha lanciato il "Project Tiger", un programma cazzutissimo che ha funzionato alla grande.
Pensa che nel 2014 c'erano circa 2.226 tigri, e nel 2018 ne hanno censite quasi 3.000!
Stanno tornando, più incazzate e affascinanti di prima.
È il momento storico perfetto per andarle a trovare, per vedere con i tuoi occhi il successo di uno dei più grandi sforzi di conservazione del pianeta. E per vantarti di aver visto una tigre prima che diventassero così tante da iniziare a chiedere il pizzo all'ingresso dei parchi.
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Vieni in India con noi... e in bocca alla tigre!
Allora? Lo senti quel brividino lungo la schiena? Quella voglia irrefrenabile di mollare tutto e saltare sul primo aereo? Bene.
La tigre del Bengala ti aspetta. Stava per essere cancellata dalla faccia della Terra senza che nessuno le chiedesse il permesso.
E invece no. È ancora qui. Vederla oggi, quindi, non è solo un safari. È assistere a un cacchio di miracolo, a un gigantesco dito medio mostrato all'estinzione!
È il privilegio di guardare negli occhi una leggenda che ha rischiato di non poterci raccontare più niente.
Vivi con noi questa follia in prima persona, con la polvere tra i denti e l'adrenalina che pompa a mille.
Ranthambore non è solo un parco, è una fighissima iniezione di vita!
E la notizia migliore è che non devi impazzire tu a organizzare il tutto.
Noi di Sto Gran Tour abbiamo già oliato gli ingranaggi della jeep, scovato le guide per trovare le tigri più fotogeniche e pensato a tutto.
A te non resta che preparare lo zaino e lucidare il tuo spirito d'avventura!
Daje, prenota subito il tuo viaggio in India con Sto Gran Tour e preparati a tornare a casa con una storia che farà impallidire tutti!