Dalle rotte terrestri a quelle marittime, la Via della Seta ha segnato il commercio e l'interscambio culturale tra Cina, Europa e Medio Oriente. E ora ti tocca saperne di più con Sto Gran Tour
Anche questa volta ci siamo: arriva un'altra puntata della Storia raccontata come non dovrebbe essere fatto.
Ti stai chiedendo cos'è la Via della Seta? Ah no? Ci stai dicendo che sei finit* qui per caso e stavi giusto per cliccare su quel simbolino con la X in alto a destra?
Ma che peccato, perché noi ci stiamo per lanciare in un pippone sulla storia della Via della Seta. E doppiamente peccato perché dovrai leggertelo tutto se vuoi scoprire che bomba di sorpresa ti abbiamo preparato alla fine dell'articolo!
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La storia della Via della Seta raccontata meno bene di quello che penseresti
La Via della Seta è tipo l'Amazon Prime del mondo antico, una delle reti commerciali più vecchie e famose in circolazione. Ha messo in collegamento l'Oriente e l'Occidente per secoli e secoli, ma tutto ebbe inizio nel II secolo a.C., durante la dinastia Han, quando la Cina decise di fare business pesante con l'Occidente.
Da quel momento un casino di mercanti e carovane cominciarono a fare la spola da una parte all'altra dell'Asia e la ragnatela di itinerari che si venne a creare fu chiamata Via della Seta, in onore della preziosa seta cinese che tutti desideravano ardentemente, più della carbonara fatta come Dio comanda.
Insomma, beni di lusso di tutti i tipi, come seta, spezie, gemme, porcellane, borse Prada e chi più ne ha più ne metta circolavano attraverso percorsi terrestri e marittimi che collegavano la Cina con l'Europa, il Medio Oriente e il Nord Africa.
Il percorso principale partiva dalla Cina, attraversava il Deserto del Gobi e le Montagne del Tian Shan, per poi dividersi in diverse direzioni a Kashgar, un importante snodo commerciale. Da qui, le rotte principali si dirigevano verso l'Asia Centrale, passando per città come Samarcanda e Bukhara, prima di raggiungere l'Impero Persiano e, infine, l'Europa.
Uno dei tratti più noti della Via della Seta era proprio il percorso terrestre che passava per la città di Samarcanda, situata nell'odierno Uzbekistan, che, insieme a Bukhara e Khiva, era uno dei principali centri culturali e commerciali lungo la via. Le città erano famose per i loro bazar rumorosissimi, dove si commerciavano beni come seta, spezie, oro, e argento, e per la loro architettura straordinaria, che includeva moschee, madrase e robe che, a quanto pare, si chiamano caravanserragli e servivano a consentire ai mercanti di riposarsi e scambiare merci.
Oltre ai percorsi terrestri, esistevano anche importanti rotte marittime che collegavano i porti cinesi con l'India, l'Arabia e l'Africa orientale. Queste rotte erano utilizzate soprattutto per il commercio di spezie, perle e altri beni preziosi e contribuirono allo sviluppo di città portuali come Guangzhou in Cina, Calcutta in India e Aden nello Yemen.
Le diversità geografiche attraversate dalla Via della Seta includevano deserti aridi, alte montagne e fertili pianure e richiedevano ai mercanti di adattarsi a vari climi e terreni, rendendo il viaggio una vera e propria impresa.
Non solo cianfrusaglie: l'influenza culturale e religiosa della Via della Seta
Cosa ancora più interessante delle merci, lungo la Via della Seta circolavano anche conoscenze, tecnologie, religioni e culture che venivano scambiate tra le potenze dell'epoca, come l'Impero Romano, quello Persiano e, più avanti, i primi califfati. Un arricchimento totale, sia economico che culturale, per chiunque si trovava lungo di essa.
Il buddhismo, ad esempio, si è diffuso dall'India alla Cina proprio grazie ad essa e lo stesso vale per il Cristianesimo che è arrivato fino in Asia Centrale, e per l'Islam che si è propagato lungo le rotte commerciali, cambiando profondamente le culture e le società.
Probabilmente anche le soap opera turche si sono diffuse in mezza Europa grazie alla Via della Seta.
E poi, le tecnologie cinesi come la stampa e la polvere da sparo andavano a Ovest, mentre conoscenze scientifiche e matematiche dall'Islam e dall'Europa viaggiavano verso l'Oriente.
Pazzesco!
Purtroppo tutte le cose belle prima o poi devono finire, e questo vale anche per la Via della Seta.
La sua storia secolare è stata influenzata da ogni sorta di dramma: guerre, migrazioni, dinamiche politiche e casini vari.
Durante il Medioevo ha toccato l’apice grazie ai mongoli che garantivano sicurezza e stabilità. Ma con il declino del loro impero e la scoperta delle nuove rotte marittime nel XV secolo, l'importanza della Via della Seta è andata un po' a farsi benedire. Tuttavia, il suo lascito è ancora evidente nella diffusione globale di culture e innovazioni.
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Ora, se hai intenzione di vedere con i tuoi occhi l'impatto che ha avuto la Via della Seta su tutti i Paesi che ne sono stati interessati, dovresti come minimo passarti una trentina di anni a girovagare tra Europa, Asia e Africa, a farti un mazzo tanto per visitare solo una frazione di tutto quello che ci sarebbe da vedere.
Il bello, però, è che c'è un posto che è stato baciato dalla fortuna, che ha praticamente vinto alla lotteria della geografia perché posizionato così bene da essere esso stesso il simbolo vivente della storia della Via della Seta, più di ogni altra località: l'Uzbekistan.
Qui il più grande sentiero commerciale della storia ha lasciato un'eredità di città spettacolari, architettura da urlo e una cultura che fa cadere la mascella a chiunque visiti luoghi come Samarcanda e Bukhara, ognuna con le sue chicche storiche e artistiche.
Samarcanda, una delle città più vecchie del pianeta, è stata una tappa obbligata sulla Via della Seta. Chiamata la "Gemma dell'Oriente", ha visto passare ogni tipo di mercante, esploratore e casinaro, tipo Alessandro Magno, quel buon uomo di Gengis Khan e quell'altro tipo, anche lui parecchio incazzato, Tamerlano. E tutto questo ha lasciato un'eredità architettonica e culturale allucinante.
Il pezzo forte della città è il Registan, un complesso di piazze e madrase (scuole islamiche) decorate con maioliche e mosaici intricati, senza contare meraviglie dell'architettura tradizionale dell'Uzbekistan come la Moschea di Bibi-Khanym e il mausoleo di Gur-e-Amir, tomba di Tamerlano.
Bukhara, altro gioiellino uzbeko, è famosa per il suo centro storico che sembra uscito da un racconto fiabesco. È stata a lungo un centro religioso e culturale di primo piano lungo la Via della Seta e tra i suoi pezzi forti può vantare roba tipo la Moschea Kalyan e il minareto Kalyan, soprannominato "Torre della Morte" perché magari la fama di alcuni dei conquistatori che hanno dominato l'area non era abbastanza.
L'influenza della Via della Seta sull'architettura e l'arte uzbeka si vede in ogni dettaglio decorativo degli edifici: le piastrelle smaltate blu e turchesi, i motivi geometrici e le iscrizioni in calligrafia araba.
Madonna quanto è bello 'sto Paese!
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In conclusione
Ce l'hai fatta? Sei arrivat* fin qui?
Hai visto che non è andata poi così male?
Ora ripigliati e, appena sei di nuovo tra noi, goditi la sorpresa di cui ti ho parlato all'inizio.
Hai visto sotto sotto che gran figata che è stata la Via della Seta? E quanto è bello pensare che possiamo respirare la sua storia visitando un Paese che ne è l'incarnazione per eccellenza come l'Uzbekistan?
Sarebbe davvero pazzesco andarci!
E, indovina un po', è proprio quello che puoi fare con noi: ti proponiamo un itinerario di 10 giorni lungo l'intero Uzbekistan, durante il quale potrai visitare sia Samarcanda che Bukhara e vedere con i tuoi occhi tutto ciò di cui ti abbiamo parlato!
E non è finita qui: abbiamo 10 giorni a disposizione, d'altronde, per cui ti porteremo in tanti altri posti pazzeschi. Pensa che ti facciamo pure passare una notte in una yurta, una vera!
Allora, che ne dici?
Prepara tutto e prenota il tuo posto per la prossima partenza.
Ti aspettiamo!