Dai karaoke selvaggi ai motorini impazziti, ecco perché il Vietnam è un Paese fuori di testa (e non puoi non visitarlo)!
Hai presente il Vietnam? Quella striscia di terra tra la Cambogia e la Cina, famosa per le sue risaie e la Baia di Ha Long?
Beh, dietro alle classiche cartoline con panorami mozzafiato e cappelli a cono si nasconde una serie di curiosità che probabilmente non avresti mai immaginato.
Se non ti spaventano i vampiri o gli ombrelloni volanti, allora questo è l’articolo che fa per te.
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1. Karaoke a tutto spiano: più che una passione, un'ossessione!
Chiunque sia stato in Vietnam sa una cosa: i vietnamiti amano il karaoke. E quando dico amano, intendo che sono pronti a sgolarsi fino a perdere la voce. Non importa se sei stonato come una campana, qui tutti hanno il diritto di sfoggiare il loro talento... o la mancanza totale di esso.
In pratica, ogni angolo del Vietnam risuona di canzoni anni '80 interpretate da individui che non avrebbero superato neanche il primo round dello Zecchino d'Oro.
Fidati, è davvero affascinante vedere laggente perdere la dignità (e la voce!) ai karaoke.
Se ti capita di passare una serata in compagnia di vietnamiti e pensi di scamparla senza prendere in mano il microfono, sappi che stai sognando.
Prima o poi, ti toccherà cantare "My Heart Will Go On" con tanto di performance teatrale. (Solo, assicurati che nessuno ti filmi, quando torni a casa potrebbero ricattarti con video compromettenti!)
2. Vampiri? No, solo allergici al sole!
Se vedi i vietnamiti per strada coperti come se fosse il Polo Nord in piena estate, non è perché sono in fuga da raggi radioattivi o perché sono particolarmente pudichi.
La verità è che qui la pelle abbronzata non è proprio di moda.
Cappelli, occhiali da sole e guanti sono il kit di sopravvivenza base per affrontare anche solo 10 minuti sotto il sole cocente.
C'è chi sostiene che i vietnamiti, data questa avversione per la luce solare, siano discendenti di antiche tribù di vampiri...
Oddio, ora capisco perché non mangiano aglio!
OK, forse no, 'sta roba ci suona proprio di stronzata, ma di sicuro qui il bianco è considerato il colore della bellezza.
Contenti loro...
3. Spiagge? Solo col temporale, grazie!
E a proposito di spiagge, dimentica il sole cocente e gli aperitivi al tramonto.
In Vietnam, il mare si gode... quando piove! Sì, perché i vietnamiti non vanno in spiaggia per abbronzarsi, anzi, come abbiamo detto, meglio evitare il sole.
Quindi, la spiaggia diventa il loro paradiso personale (fidati, si tratta di panorami da far cadere la mascella dallo stupore!) solo quando il cielo è grigio e infuria la bufera.
Vuoi mettere il piacere del vento che ti lancia la sabbia dove non batte il sole? O il piacere di schivare ombrelloni volanti puntati dritti dritti verso i tuoi bulbi oculari?... Abbiamo sempre sbagliato tutto, dai!
D'altronde se piove molto, dove ti ripari? Sotto gli ombrelloni, no che quelli sfrecciano in aria come se non ci fosse un domani.
4. Contrattare è uno sport nazionale (anche in farmacia)
Nel resto del mondo contratti al mercato, forse, o con il venditore di tappeti. Massimo massimo contratti da piccolo con il tipo del bar per convincerlo a mollarti 5 goleador al prezzo di una, ma niente di più.
In Vietnam?
Contratti ovunque. Sì, OVUNQUE. Dalla bancarella di souvenir alla farmacia sotto casa, ogni prezzo è negoziabile. Che tu abbia mal di testa o che ti serva un nuovo paio di infradito, preparati a sfoderare le tue doti da negoziatore.
Ti giuro, ogni giorno è uno spettacolo pazzesco, un teatro continuo (e nei posti più insospettabili)! più!"
5. Il Vietnam, dove dire "no" è un'ardua impresa
Hai mai provato a chiedere qualcosa a un vietnamita?
Se aspetti un "no" chiaro e deciso, puoi anche metterti comodo: non arriverà mai. Dire "no" qui è praticamente impossibile.
È più facile ottenere una risposta evasiva o un timido cenno che potrebbe significare tutto e niente.
Perfetto se stai pensando di chiedere un prestito, eh? O di uscire al tipo, o alla tipa, che ti piace!
6. Il numero 4 porta sfiga
In Vietnam, il numero 4 è considerato di cattivo auspicio perché suona simile alla parola "morte" in lingua cinese. Eh sì, siamo tutti buoni a criticare le superstizioni, ma mettiti nei loro panni e pensa se da noi avessimo qualcosa di simile.
Ecco, non proporre mai di fare 4 chiacchiere, o di andare a fare 4 passi, potresti irritare gli abitanti locali!
Se stai pensando di regalare qualcosa a un vietnamita, assicurati poi che non siano 4 fiori, 4 cioccolatini... o una 4 formaggi.
Ti diamo una dritta: regalagli qualcosa con il numero 8: pare che porti fortuna.
7. Motociclette, biciclette e... schivare la vita!
Benvenut* nel regno delle due ruote! In Vietnam, il traffico è un vero casino, con biciclette e motorini che sfrecciano come se fossero tutti in gara per il Motomondiale.
Attraversare la strada diventa un’impresa titanica (può capitare di vedere gente che compila testamento prima di avventurarsi sulle strisce) e richiede una fiducia cieca nel fatto che i motociclisti ti schiveranno all'ultimo secondo (fidati, sembrano stuntmen!)
La prima volta può essere spaventosa, ma dopo un po' diventerai espert* di schivata, tipo Matrix!
Insomma, se ami gli sport estremi, un giro a piedi o in bici, nell'ora di punta, è quello che fa per te.
E ti dirò di più, i vietnamiti sembrano nati su due ruote. Motorini carichi all’inverosimile che slalomeggiano come se nulla fosse (pensa a frigoriferi, divani, o intere famiglie su un solo scooter) sono la norma qui.
Ogni giorno ci sono prove di equilibrismo che rimettono in discussione ogni legge della fisica conosciuta, ma pensa al fatto positivo: tornerai con dei riflessi prontissimi!
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In conclusione
Ed eccoci giunti alla fine di questo giro tra le assurdità vietnamite.
La prossima volta che qualcuno ti chiederà "Ehi, conosci qualche curiosità sul Vietnam?", sarai prontissim* a snocciolare queste perle, e si pentirà di avertelo chiesto! Oppure, puoi sempre usare queste informazioni per sembrare super espert* durante la prossima cena con gli amici (ma non tirartela troppo, OK?)
Ma perché limitarsi a raccontare, quando puoi viverle in prima persona?
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