

Sekumpul, NungNung e altre cascate pronte a farti sudare, tuffare e urlare di gioia nel verde più selvaggio
Se sei a Bali e hai già spuntato le cose base, tipo posare con un cocco in mano, dondolarti su un’altalena panoramica urlando di terrore e riempirti di satay fino a ingolfarti il gargarozzo, ti manca ancora una cosa fondamentale: le cascate!
Sì, perché a Bali le cascate sono epiche.
Godersi queste meraviglie della natura è un'impresa pazzesca: per raggiungerle ti sporchi, ti bagni, sudi come un maiale e probabilmente mandi a cagare tutti quei maledetti scalini. Ma alla fine, quando arrivi lì e l’acqua ti spruzza in faccia col suo schiaffo gelato, ti rendi conto che ne è valsa la pena.
Fidati, le cascate di Bali sono l’esperienza più figa e selvaggia che puoi fare sull’isola, altro che resort da anzianotti! Allora inforca i tuoi sandali da battaglia che si parte!
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1. Sekumpul Waterfall: sudore, schizzi e tanta gloria per te!
Sekumpul non è una cascata, è il boss finale delle cascate di Bali. Non una, non due, ma sette sorelle incazzate che si buttano giù tipo un manichino che fa bungee-jumping.
Ma non pensare che te le regalino così, eh. Per arrivarci ti aspetta un bel pacchetto “sudore e bestemmie”: gradini scivolosi, un fiume da attraversare (ciao piedi asciutti) e un sentiero tipo labirinto di Pac-Man (ma senza fantasmini rompiballe).
Poi però arrivi. E lì, davanti a questo spettacolo assurdo, ti senti da dio.
Gli spruzzi gelidi delle cascate ti colpiscono in pieno, come a dirti "Brav*, ce l'hai fatta, adesso beccati questa!". Portati un asciugamano, oppure accetta l’inevitabile e sfoggia il look “gatto fradicio”.
E per carità, non farlo con dei sandaletti da niente! Qui ti serve roba seria, tipo scarpe da trekking o stivali da guerra, perché Sekumpul non perdona.
2. NungNung Waterfall: la cascata che ti assorda (come hai detto?!)
50 metri. Sì, cinquanta cavolo di metri di acqua che si butta giù con una violenza inaudita!
NungNung non è una cascata, è una belva che ti urla addosso prima ancora che tu la veda. Ti avvicini e sembra di essere nel backstage di un concerto metal, con l’acqua che fa casino e il tuo cuore che batte come una batteria impazzita.
Il percorso per arrivarci è insospettabilmente tranquillo: risaie, piantagioni e quel vibe da "documentario della BBC" che ti fa sentire lontano anni luce dalla civiltà. Ed è proprio questo stacco a esser sconvolgente. Praticamente si passa da paradiso con uccellini cinguettanti stile Disney a un muro d'acqua che ti ruggisce dritto in faccia fino a farti tremare!
La cascatona sembra dirti: “Allora, sei qui per "goderti la natura"? Vieni sotto e vediamo quanto resisti”. E ovviamente tu accetti la sfida!, perché d'altronde, si vive una volta sola!
3. Aling-Aling Waterfall: il parco giochi dell’acqua
Se sotto sotto sei ancora un* bimb* che si diverte a lanciarsi dagli scivoli d’acqua del parco giochi, allora Aling-Aling è il posto che fa per te.
Qui puoi tuffarti da altezze che fanno paura persino ai più impavidi e scivolare giù come un bambino gasato al parco acquatico.
Ma sai qual è la figata di Aling-Aling? Che è tutto assolutamente naturale. Scivoli fatti dalla roccia, piscine cristalline e quella sensazione di essere finito in un set cinematografico tropicale.
Praticamente è come se Dio avesse visto l'Aquafan di Riccione e avesse detto: "Ma che è 'sta roba'? Aspetta un attimo che mò gli faccio vedere io...".
Attenzione, però! Se pensi di fare la superstar con un salto alla Tania Cagnotto, ricordati una cosa: la gravità non è un concetto soggettivo e Newton non era l'ultimo degli scemi.
Controlla bene l’altezza prima di provare l'ebbrezza, perché un tuffo epico può trasformarsi in una figura di m***a altrettanto epica!
4. Banyumala Twin Waterfalls: le gemelle zen
Se stai cercando una cascata che sussurra “rilassati” invece di sbraitarti in faccia “suda e soffri”, Banyumala è il posto giusto.
Le gemelle Kessler delle cascate balinesi vanno a finire in un laghettino tutto tranquillo e carino, perfetto per una nuotata lenta e scazzata. Qui non devi dimostrare niente a nessuno: niente salti, niente roba da gente che vuole sfidare la fortuna, solo tu che galleggi come un tronco in una cartolina da Autogrill.
Perfino il sentiero per arrivarci è un piacere: foresta, campi di ortensie e ruscelli, almeno fino a quando il fiatone non ti ricorda che fare cardio fa schifo. Ma appena arrivi, tutto sparisce: niente folla, niente casino, solo pace assoluta. Tu, l’acqua e il pensiero fisso: “Ma chi me lo fa fare di tornare alla vita reale?".
Ma sì, non viviamo di sola avventura! Ogni tanto noi ci meritiamo momenti del genere.
5. GitGit Waterfall: la cascata mistica-mistica
Ok, GitGit suona un po’ come il nome di un Pokémon, ma non farti ingannare: questa è una delle cascate più spettacolari di Bali. Con i suoi 40 metri di salto dritti dentro una foresta pluviale che sembra disegnata da un pittore strafatto, è pura poesia tropicale.
Ma aspetta, il meglio deve ancora venire: c’è un santuario nascosto lì vicino, perfetto per chi ama l’avventura o semplicemente vuole fare il figo sui social con foto misteriose.
L’atmosfera?
Mistica. Da brividi. Ma attenzione, perché appena ti butti nell’acqua il sacro diventa un “CAZZO È GHIACCIATA!” e ogni velleità spirituale va a farsi benedire.
Dopo lo shock termico, potrai avvertire i tipici sintomi della sindrome di Git-Git che ti porta a dire cose tipo: vorrei un cus-cus, indossare un tutù, agitare dei pom-pom e giocare con lo yo-yo...
6. Tibumana Waterfall: la rehab degli stunt-men
Tibumana è tipo il cugino tranquillo che arriva alle feste e si siede sul divano a mangiare patatine mentre tutti ballano. Niente follie, niente gare a chi ce l'ha più lungo.
Solo un breve sentiero, un ponte di bamboo scricchiolante e una cascata elegante che si tuffa in una piscina naturale così bella che sembra uscita dai tuoi sogni.
Qui ti rilassi, punto. Nuoti senza fretta, galleggi come un bradipo in ferie e, per qualche minuto, ti senti in armonia con il mondo. Ok, forse non proprio con il mondo, ma almeno col tuo costume che, miracolosamente, non si è ancora spostato in modo imbarazzante. È il posto perfetto per staccare dal casino, dai trekking ammazza-gambe e dai turisti più rumorosi di scimmie urlanti.
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Perché le cascate di Bali sono meglio della palestra
Nung-Nung, Git-Git, Aling-Aling... Sai perché i nomi di queste cascate vengono detti due volte? Perché lo scorrere dell'acqua è talmente assordante che devi ripeterlo!
A Bali, le cascate non sono solo roba da guardare: sono una missione da marine.
Ti sporchi, ti bagni, sudi da schifo, e proprio quando pensi che i tuoi polpacci non ce la facciano più, ecco che ti ritrovi davanti a un miracolo della natura che ti ripaga di tutto. Gli scalini sembrano non finire mai, i sentieri ti sfidano come un videogioco impossibile, e l’acqua gelida ti prende a pugni. Ma alla fine? Ti senti viv* come non mai!
Quindi, sul serio: se sei a Bali e non vai a caccia di cascate, che diavolo ci stai facendo? Lascia perdere i bar con i cocktail rosa shocking e prepara lo zaino. Prendi un asciugamano, un paio di scarpe che non ti tradiscano sul primo sentiero fangoso e buttati!
Beh, cosa ne pensi? Scusa, qua c'è troppo rumore! Ripeti, per favore! Sì, due volte...
Vabbè, me lo dici un'altra volta, intanto beccati l'itinerario del nostro mitico viaggione in Indonesia!