

Dalle rovine maya alla laguna dai sette colori: un viaggio tra giungla, templi, mojito e notti infinite dove la fiesta non finisce mai
Non ne puoi più delle cartoline soporifere, delle guide "fai da te" che sembrano scritte da un commercialista depresso, e di quei viaggi dove il brivido massimo è trovare il Wi-Fi libero in hotel?
Allora il Messico è quello che fa per te!
Sarebbe riduttivo definirlo "viaggio": è una sbronza mistica, un'iniezione di adrenalina in salsa piccante, tutto nello stesso giorno!
Qui la storia più antica si fonde con la fiesta loca, la spiritualità si rivela a suon di tequila e assaggerai piatti di maiale così buoni che ti faranno chiedere scusa a tutti i vegetariani che hai conosciuto finora.
Sei pront* per l’unico elenco che conta? Ecco sei posti che ti faranno maledire i tuoi vecchi album fotografici.
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1. Cancún: quando Las Vegas scende ai Tropici (ma con mooolta più sabbia!)
Cancún è la Las Vegas dei tropici, con meno vestiti elegantoni e decisamente mooolta più sabbia nelle mutande. Qui tutto è esagerato.
Gli hotel non sono alberghi, sono astronavi pronte al decollo, allineate lungo la Zona Hotelera, un cordone litoraneo di circa 25 chilometri, a forma di “7”, dove il concetto di resort è stato portato all’estremo.
Se non sei allergic* alla movida spinta, preparati: l'alcol scorre più del Gange durante la stagione dei monsoni.
Nella Zona Hotelera ci sono un casino di discoteche stroboscopiche e bar che, dopo tre margarita ti faranno credere di parlare spagnolo fluentemente, magari anche il dialetto maya.
Poi c’è Lui: il mare. Quell'acqua trasparente che ti guarda e ti dice “tuffati, ragazzacci*, non preoccuparti per i postumi”.
E se proprio non vuoi farti beccare in flagrante durante la maratona alcolica, puoi sempre fare la finta culturale. C'è il Museo Maya di Cancún, con quasi 3.500 manufatti pazzeschi provenienti da tutti gli angoli dello Yucatán.
Potrai fingere che l'obiettivo del viaggio non fosse solo quello di ballare sul tavolo.
Per parafrasare l'intellettuale Sabrinona Salerno: "Messico, oltre le sbronze, c'è di più!"
2. Tulum: delle rovine maya non si butta via niente!
Tulum è come quell'amic* troppo perfett* che ti ispira e ti irrita allo stesso tempo.
È quel posto dove l’antichità e l’hipsteria si rotolano e sbaciucchiano sulla sabbia.
Le rovine maya sono spettacolari, certo. Al tramonto poi... roba pazzesca!
È stato l'unico grande centro costiero della civiltà, ed è ancora oggi il sito archeologico più visitato del Messico.
Quando guardi il Tempio del Dio del Vento (Templo del Dios del Viento) che domina la scogliera a strapiombo sul mare, capisci che i Maya avevano un gusto per l'arredamento migliore di qualunque architetto contemporaneo.
Il problema è che ormai è un set fotografico gigantesco...
Vedrai gente fissata con lo yoga che si fa il selfie nella posizione del loto davanti ai templi (mentre tu sei in posizione fenicottero post-sbronza, accovacciat* in un angolo), mentre una carovana di turisti vestiti da Indiana Jones sta bevendo acqua di cocco con la cannuccia di bambù, spiegandoti l’energia spirituale del luogo, me cojoni!
Ma fidati: vedrai probabilmente i tramonti più belli di sempre!
3. Cobá e Cenote Multum-Ha: piramidi e cattedrali sommerse senza senso
Dopo la folla glamour di Tulum, Cobá è il passo successivo.
Qui, nella giungla umida e vibrante, tra le zanzare formato Boeing, sorgeva un’antica città maya dove si trova la piramide Nohoch Mul (che significa "Grande Cumulo"), un mastodonte di 42 metri con circa 120 scalini.
Per anni, è stata l'ultima grande piramide visitabile in cima nello Yucatán.
Oggi, la salita è vietata per motivi di conservazione. Aò, ce sta! Tocca stacce attenti, se no l'unica cosa che rimarrà da vedere saranno i sombreri.
Peccato però, avresti potuto dimostrare alla tua sciatica di cosa eri capace!
Nelle vicinanze, ti aspetta il Cenote Multum-Ha: un buco nero d’acqua dolce, una grotta sotterranea mozzafiato. Si scende in una specie di cattedrale sommersa da una scala a chiocciola di circa 18 metri, comincia lo stretching anche se non lo fai dalle medie!
Qui l’acqua è talmente limpida, talmente gelida che ti ritrovi a cantare tutto Tiziano Ferro in messicano. Imperdibile.
4. Bacalar: le sette sfumature di blu (più eccitanti di quelle del libro hot!)
La Laguna dei Sette Colori non è un nome d’arte, è la pura verità: sette sfumature assurde di blu e turchese – dal blu notte dei tre cenotes interni all'azzurro cristallino della riva – che si estendono per 42 km².
Ti ipnotizzano a tal punto che non ti accorgerai di esserti scottat* anche l'anima, oltre al naso.
Qui non c’è la schizofrenia di Cancún, né il glamour plastificato di Tulum.
Bacalar ha quell’atmosfera rilassata da paradiso hippie che non vuole essere scoperto.
Puoi noleggiare un kayak, affittare un’amaca e bere una cerveza gelata con il suono dell’acqua come unica colonna sonora.
Consiglio da amico: svegliati presto. Guardare l’alba sulla laguna ti farà dimenticare ogni cosa (almeno finché lo stomaco non comincerà a brontolare).
5. Biosfera di Calakmul e Xpujil: la giungla più selvaggia dei tuoi capelli con l'umidità
Se vuoi scappare dai turisti che fanno "wow" a ogni palma e non hai paura degli insetti grossi come jet, questa è la tua Mecca.
La Riserva della Biosfera di Calakmul è la più grande riserva tropicale del Messico, 7.000 km² di verde furioso che inghiotte rovine maya intere.
Qui senti solo scimmie urlatrici che litigano su chi può mettersi il sombrero rubato a quel turista, tucani che spettegolano sul taglio di capelli delle tucanessa amica loro e il suono del ronzio di quello strano insetto più grande di un monolocale a Milano.
La giungla è una potenza. Ospita il giaguaro, il tapir e ben cinque dei sei grandi felini che vivono in Messico.
Il sito archeologico di Calakmul è incredibile: più di 6.000 strutture nascoste, e due enormi piramidi che ti fanno sentire un insignificante punto nero nelle chiappe dell’universo.
Non ci sono bancarelle, non c’è movida, solo tu e un’umidità che ti fa la capigliatura di Caparezza.
A pochi chilometri, c’è Xpujil, un paesino piccolo ma vitale dove puoi dormire, fare incetta di tacos di dubbia provenienza ma sapore epico, e riprenderti dal tuo personale safari nella foresta.
6. San Francisco de Campeche: la città che ride ai pirati
Dopo giorni tra giungla e sabbia, arriva il momento della civiltà, ma quella bella. Campeche, Patrimonio dell'Umanità UNESCO dal 1999, è una città coloniale così perfetta che sembra il Truman Show.
È un arcobaleno di case color pastello e antiche mura difensive che raccontano secoli di battaglie contro i pirati.
Le mura originali, terminate nel 1704, formano un esagono lungo circa 2.500 metri ed erano protette da otto bastioni (Baluartes), molti dei quali sono diventati musei.
Camminare per il centro storico è come entrare in un film d’avventura, con i suoi balconi in ferro battuto, stradine acciottolate e il profumo di empanadas che inebria l’aria. Qui il ritmo è umano, la gente è sorridente e il cibo è da orgasmo gustativo!
Devi per forza provare la cochinita pibil (il maiale marinato con achiote e arancia amara, cotto nel forno sotterraneo, il pib). Un solo panucho o un taco può costarti dai 12 ai 40 MXN (meno di 2 euro).
Ti avviso: è un sapore che crea dipendenza e ti farà maledire tutti i ristoranti messicani provati in Europa.
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Daje, compañero, el Mexico ti aspetta!
Basta chiacchiere. Hai visto che il Messico non è un posto per i deboli di cuore: è un’overdose sensoriale, un mix di bellezza cruda, con una storia che ti guarda sorniona e follia alcolica.
Dalle vagonate di tequila e margarita che ti fanno parlare coi Maya ai tuffi nelle cattedrali sotterranee dei cenotes; dalla movida interstellare di Cancún al silenzio mistico della giungla che si sta riprendendo tutto.
È il momento di smettere di guardare e iniziare a vivere.
Il nostro Viaggio in Messico di 14 giorni ti aspetta. Due settimane per dimenticare chi sei (e per ricordarti quanto può essere pazzesco il mondo se lo vivi con Sto Gran Tour!).
Non essere snob, non fartelo raccontare... Prenota oggi stesso!































































































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